Eravamo
abituati, all’indomani della “pasquetta”, a registrare le note dolenti del
traffico, che era sempre caratterizzato da lunghi serpentoni sulla statale 163
“Amalfitana” e da paurosi ingorghi. Il fatto che le cronache di ieri non ne
abbiano fatto cenno dimostra che, stavolta, tutto si è svolto in maniera ordinata
e tranquilla. Non s’è avuta neppure notizia di incidenti, ed è cosa da
sottolineare con piacere. Ci dà la prova di un comportamento più responsabile da parte degli utenti, automobilisti
e motociclisti.
Le preoccupazioni, se
mai, erano legate al pericolo di frane. Dal punto di vista geologico, è
risaputo, la Costiera ha un equilibrio delicato, messo a rischio dagli incendi
dei boschi, che si ripetono ogni estate, e dalle piogge intense e prolungate,
come ce ne ha regalate quest’ultimo inverno. Poi c’è stato il campanello
d’allarme azionato, nel pieno della Settimana Santa, dalla frana verificatasi tra Maiori e Capo d’Orso, che
però - fortunatamente - non ha prodotto conseguenze gravi. Anzi, non ne ha
prodotte affatto, dato che s’è trattato solo dello sgretolamento, per
fatiscenza e incuria, di una piccola costruzione
abbandonata, situata ai margini della strada. Nessuno vi è rimasto coinvolto.
Tuttavia, la massa di detriti, che ha invaso la carreggiata, ha mandato il
traffico in tilt. S’è formata in pochi minuti una lunga fila di autovetture,
soprattutto nel senso di marcia Salerno-Maiori. Alcuni automobilisti, anziché
attendere gli sviluppi della situazione, hanno preferito far dietro front. Va sottolineato,
a questo proposito, che il tempestivo intervento di vigili del fuoco, operatori
della protezione civile, operai dell’Anas, ha reso fruibile una corsia in tempi
estremamente rapidi: un’ora e mezza o poco più, facendo transitare le vetture a
senso alternato. Poi, in serata, la viabilità è tornata completamente normale.
Nella
giornata dedicata alla “pasquetta”, è
vero, non si sono verificati intasamenti del traffico, non c’è stata ressa ai
parcheggi, né s’è ricorso più di tanto alla sosta selvaggia – deprecabile
malcostume – dovunque ci fosse la possibilità di infilare un’auto. Questo,
però, ci attesta che l’afflusso di vacanzieri è stato inferiore a quello degli
anni passati. Colpa della crisi economica, certamente. Sparita, ormai, la vecchia
abitudine di fare la scampagnata portandosi dietro il pranzo bell’e pronto (in
costiera non ci sarebbero nemmeno spazi adatti), si va direttamente al
ristorante. Solo che, conti alla mano, quest’anno molti vi hanno dovuto rinunciare
per non mandare in crisi il bilancio familiare. Se aggiungiamo che le
previsioni meteorologiche sono state tutt’altro che incoraggianti – solo nelle
ore del mattino non ha piovuto – abbiamo un quadro abbastanza chiaro della
situazione.
Per
quel che ci è dato sapere, anche le presenze negli alberghi, particolarmente in
quelli di fascia medio-alta, non sono stati al livello della tradizione. Hanno
lavorato meglio B&B e agriturismi. Peraltro, di stranieri in giro non se ne
sono visti molti: non è neppure il loro periodo. Il sindaco di Minori, Andrea Reale, abile e
intelligente operatore del settore, ha parlato di un calo del trenta per cento.
Forse già messo in preventivo, considerato che la Pasqua era in calendario
abbastanza presto. Parecchie strutture ricettive ancora non hanno aperto i
battenti. Lo faranno in prossimità delle ricorrenze festive del 25 aprile e del
1° maggio, per le quali le prenotazioni pervenute fanno ben sperare. Comincerà
allora la nuova stagione turistica in Costa d’Amalfi.
Nessun commento:
Posta un commento