In un paese in cui tutto sembra scricchiolare - valori etici e morali, istituzioni, la stessa speranza dei cittadini in un futuro più vivibile - ci sono ancora delle eccellenze in cui riconoscersi e di cui vantarsi. Per fortuna. Una di queste è riconoscibile nel Centro Culturale Europeo per i Beni Culturali di Ravello, che ha compiuto trent'anni, caratterizzati da un'attività intensa e altamente qualificante.
Fu fondato, infatti, proprio a Ravello, il 10 febbraio 1983 con atto del notaio Vincenzo Sisto. L’iniziativa, però, era nata a Strasburgo nell’Assemblea Parlamentare del
Consiglio d’Europa, dove - nella Delegazione espressa dal Parlamento Italiano -
sedeva all’epoca il senatore Mario Valiante, che riuscì ad orientare sulla cittadina della costiera la
scelta della maggioranza di quell’organismo offrendo come sede i locali
all’interno della Villa Rufolo, grazie alla disponibilità dell’Ente provinciale
per il Turismo di Salerno, che ne è proprietario.
I sette soci promotori e i rappresentanti dei nove
enti fondatori dettero vita al primo consiglio di amministrazione eleggendo
come presidente il prof. Jacques Soustelle, accademico di Francia, archeologo e
specialista della civiltà azteca e già ministro in Francia durante il gollismo. Quale segretario generale fu designato il giovane Alfonso
Andria che, da funzionario dell’Ente Provinciale per il Turismo, aveva seguito
i rapporti con gli enti associati ed il
lungo iter procedurale culminato nella formale costituzione del Centro, che più
tardi avrebbe ottenuto il richiesto riconoscimento della personalità giuridica
di diritto privato con decreto del Presidente della Repubblica. Il Comitato scientifico, espressione della comunità
scientifica europea, cominciò da subito ad assicurare alla giovane istituzione
culturale un’attività di grande rilievo, soprattutto volta alla formazione di
terzo livello nel settore della salvaguardia e della valorizzazione del
patrimonio culturale.
Dopo alcuni anni fu proprio Mario Valiante ad
assumere la presidenza del Centro e da poco più di un decennio a questa parte
l’incarico è stato affidato ad Alfonso Andria, divenuto, intanto, presidente della Provincia di Salerno, poi europarlamentare e senatore della Repubblica, mentre la funzione di segretario
generale è svolta dalla dott.ssa Eugenia Apicella, alla guida di uno staff
tutto al femminile e di provata efficienza. Coordinatore dell’attività
scientifica è il prof. Ferruccio Ferrigni, docente della facoltà di Ingegneria
presso l’Università Federico II in Napoli.
Nei trent’anni che il Centro si lascia alle spalle
è stata prodotta una qualificata e nutrita serie di iniziative costruendo una
rete europea ed internazionale di relazioni con organismi omologhi, università,
istituzioni governative italiane ed estere, e
sviluppando un’azione formativa, attraverso corsi a ciclo breve e
workshops, nonché attività di ricerca ed eventi di natura convegnistica e
seminariale, con un ritmo di pubblicazioni molto intenso.
In questo lungo arco di tempo, attraverso il
Centro, Ravello ha potuto avvalersi di una notevole presenza negli esercizi
alberghieri in periodo di bassa stagione
e quindi di un indotto economico non irrilevante.
Tra le iniziative più recenti, in collaborazione
con Federculture e con FormezItalia, si segnalano i Colloqui Internazionali
“Ravello Lab”, un’occasione annuale di confronto di operatori del settore
pubblico e privato intorno al grande tema del rapporto tra cultura e sviluppo.
Alfonso Andria |
Sabato 20 aprile, dopo una messa in suffragio di alcuni scomparsi membri degli Organi del Centro - officiata da padre
Giulio Cipollone, professore dell’Università Gregoriana di Roma, mons. José
Manuel Del Rio, sottosegretario nel Pontificio Consiglio della Cultura, e padre Francesco Capobianco, direttore della
Biblioteca San Francesco - s'è svolta la cerimonia celebrativa del trentennale. Vi hanno partecipato: Paolo Vuilleumier, sindaco di Ravello; Mario
Valiante, socio promotore; Alfonso Zardi, capo del servizio di Governance e
delle Istituzioni Democratiche del Consiglio d’Europa; Jean-Pierre Massué, socio promotore; Licia Vlad Borrelli, componente il Comitato Scientifico,
Jean-Paul Morel, vice presidente; Salvatore Claudio La Rocca, responsabile
relazioni esterne; Claude Albore Livadie, componente il Comitato Scientifico;
Ferruccio Ferrigni, coordinatore attività; Marie-Paule Roudil, consigliere di
Amministrazione; Secondo Amalfitano, in rappresentanza della Fondazione
Ravello. Tutti hanno evidenziato con accenti
diversi - attingendo alla memoria di un passato ricco di realizzazioni, ma
anche commentando l’impegno più recente ed il lavoro nella fase attuale - la ricchezza delle competenze maturate e la
pluralità degli obiettivi conseguiti.
Nel chiudere la serie degli interventi, il presidente Andria ha, tra l’altro, affermato: “La nostra speranza - in un Paese
che soprattutto negli ultimi anni si è negativamente caratterizzato per i tagli
alla Cultura, di cui il Centro e tante altre istituzioni culturali sono stati
vittime - è che malgrado la straordinaria difficoltà del tempo presente si
riesca a costruire una prospettiva stabile e rassicurante per il futuro”.
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