Voglio ricordare don Andrea Colavolpe, deceduto oggi, con questa foto dell'amico Nicola Gambardella, fotografo-testimone di tutti gli avvenimenti amalfitani. La prendo da Facebook. Si riferisce alla recente venuta ad Amalfi dei vescovi della Campania. Qui don Andrea, parroco emerito della cattedrale, è col cardinale Crescenzio Sepe, che sta verificando la presenza della "manna" nelle ampolline custodite presso la tomba dell'apostolo. Un "miracolo" al quale noi amalfitani teniamo molto.
Don Andrea lo conoscevo da quando ero ragazzino. Lui, nato nel 1929, di sei anni più grande di me. Mi torna nella mente la sua immagine di quando prese la strada del seminario. Poi quelle della ordinazione sacerdotale e della nomina a parroco, funzione che ha svolto fino a cinque anni fa quando dovette lasciare per limiti di età. Una traccia indelebile nella storia della comunità amalfitana. L'ho incontrato l'ultima volta sabato scorso, in cattedrale, in occasione delle esequie della signorina Amodio. Aveva partecipato alla messa, officiata dall'arcivescovo, rimanendo quasi costantemente in piedi, addossato al pilastro destro della navata centrale più vicino all'area presbiteriale. Alla comunione, aveva preso l'ostia dalle mani del presule.
Al termine della celebrazione, gli sono andato incontro. L'ho salutato con il consueto affetto (è stato, fino a quando mi sono trasferito da Amalfi, un punto di riferimento anche per me), ricambiato. Mi è sembrato brillante, come al solito, e anche in buona forma fisica, nonostante gli anni. Il suo sorriso, quel sorriso col quale mi accoglieva sempre, non lo dimenticherò.
Perciò, la notizia della scomparsa, che ho ricevuto per telefono in tempi rapidissimi, mi ha colto di sorpresa. Quasi non ci credevo, poi sono andato a controllare su Facebook dove già erano state postate le prime commosse e commoventi testimonianze. La telefonata dell'amico Carmine Pecoraro, dal Roma, non s'è fatta attendere. "Mi dai la notizia in trenta righe?". Malvolentieri, per l'angoscia e il turbamento che provavo in quel momento, ho scritto:
Il card. Sepe e, a destra, don Andrea Colavolpe (foto Nicola Gambardella) |
Alla mia età preferirei dare notizie liete. Invece... Mi accorgo che, intorno, comincia a farsi il vuoto. C'è una generazione, la mia, prossima al "rompete le righe". Come dice il Vangelo di Matteo? "Et vos estote parati quia qua nescitis hora, Filius hominis venturus est". Mi tengo pronto. Sia fatta la volontà di Dio.
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