La fabbrica Solimene a Vietri sul Mare |
Nel breve spazio di tre mesi se ne sono andati due
protagonisti dell’architettura contemporanea che hanno lasciato traccia della
loro creatività in Costa d’Amalfi: Oscar Niemeyer, morto ultracentenario il 5 dicembre scorso, con l’auditorium che porta il
suo nome, a Ravello; e, l'altro ieri, Paolo Soleri, artefice della fabbrica di ceramica
Solimene a Vietri sul Mare.
Soleri, novantatreenne, era stato allievo di Frank Lloyd Wright. Negli anni cinquanta, a Vietri sul Mare, aveva progettato per Vincenzo Solimene
la fabbrica che svetta, con la sua singolare sagoma, a coni che si aprono verso il cielo, con le pareti esterne rivestite per intero da terracotta, all’inizio della
salita di santa Maria degli Angeli, affacciata sulla bella
piazza con la fontana di Giovannino (le immagini a lato sono tratte dal sito web della Ceramica Artistica Solimene). In quel caso la felice intuizione dell'imprenditore-artigiano locale, intelligente, volitivo, creativo, abile a dare plasticità e dignità d'arte all'argilla, si sposò con la genialità del progettista.
Che forse già allora, più di sessant’anni fa, aveva in mente quel concetto di
“arcologia”, da lui inventato, che lo ha reso famoso: un’armonizzazione tra
architettura ed ecologia che – sosteneva – dev’essere perseguita nella
progettazione e nella costruzione delle città. Perché le città sono “lo
strumento necessario per l’evoluzione dell’umanità”.
Paolo Soleri |
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