Mi viene da piangere vedendo scorrere, sullo schermo
televisivo, le immagini della Città della scienza che brucia. Quattro dei sei capannoni ridotti in cenere, nell’area
già tormentata dell’ex Italsider a Bagnoli, forse appetita e appetibile,
chissà da chi. Il museo interattivo,
considerato uno dei “gioielli” della città, capace di richiamare 350 mila
visitatori ogni anno, distrutto. “Ancora
ignote le cause del rogo – leggo in una nota di cronaca -, ma i magistrati che
hanno raggiunto il posto mentre i vigili del fuoco erano impegnati nelle
operazioni di spegnimento non hanno escluso la pista dolosa”. Possibile, probabile. O certa? Presto ne
sapremo di più. La remota speranza che coltivo è che si sia trattato di un
incidente, magari di un banale corto circuito (ma l’impianto non era a
norma?). Certo che, in due giorni, Napoli ha subito colpi terribili, da k.o.: il
crollo di parte di un edificio alla Riviera di Chiaia e poi questo spaventoso rogo. Bisognerà ringraziare san Gennaro per
aver evitato che ci scappasse qualche morto.
Nell'editoriale di stamane, sul Corriere del Mezzogiorno, Alfonso Gambardella, architetto e cattedratico illustre, riferendosi al primo dei due episodi - l'incendio è avvenuto di notte e i giornali non sono riusciti ad andare oltre la notizia - scrive: "Triste destino per questa città, tutto quello che appartiene alla sua storia, alla sua immagine culturale viene distrutto dall'incuria di chi gestisce la cosa pubblica... si pensi solo a quanti edifici storici sono in abbandono, che decadono giorno per giorno, che rappresentano un grande segnale di incultura di una classe politica che non ha saputo organizzare il 'Forum della Cultura' perché affidato a politici che con la cultura e la Storia di Napoli non avevano nulla a che fare".
Nell'editoriale di stamane, sul Corriere del Mezzogiorno, Alfonso Gambardella, architetto e cattedratico illustre, riferendosi al primo dei due episodi - l'incendio è avvenuto di notte e i giornali non sono riusciti ad andare oltre la notizia - scrive: "Triste destino per questa città, tutto quello che appartiene alla sua storia, alla sua immagine culturale viene distrutto dall'incuria di chi gestisce la cosa pubblica... si pensi solo a quanti edifici storici sono in abbandono, che decadono giorno per giorno, che rappresentano un grande segnale di incultura di una classe politica che non ha saputo organizzare il 'Forum della Cultura' perché affidato a politici che con la cultura e la Storia di Napoli non avevano nulla a che fare".
La prima pagina del quotidiano Il Mattino, oggi |
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