Alfonso Della Mura in una scena del film |
Nata da un soggetto di Eduardo De Filippo e girata nel 1948, tra difficoltà e interruzioni, uscita infine nelle sale quattro anni dopo, la pellicola
- che conserva intatto il suo fascino, la sua piacevolezza, nonostante il lungo tempo trascorso - fu il tentativo di Rossellini di avvicinarsi
alla commedia dell'arte, mettendo insieme elementi fantastici, surreali,
tragici, grotteschi, seri e faceti.
La trama ha tutto il sapore della favola. Ecco come la
riassume Cooming soon: «Celestino,
modesto fotografo di paese,è un uomo semplice, amante della giustizia e molto
devoto a S. Andrea. Una sera di festa, un vecchio viandante, nel quale egli
riconosce il suo Santo, gli chiede alloggio e gli insegna un metodo infallibile
per sopprimere, per mezzo del suo primitivo apparecchio fotografico, tutti i
cattivi e i disonesti, ripulendo il paese. Basterà che egli fotografi per la
seconda volta una persona già fotografata, ritraendola dalla prima fotografia:
la persona così designata morrà. Una vecchia avara ha lasciato una cospicua
somma da dividersi tra i tre più poveri del paese: quest'atto generoso desta le
cupidigie di molte persone, che si danno da fare per impedire che si adempiano
le clausole del testamento. Interviene Celestino, il quale fa giustizia, inviando
i malvagi al cimitero. Il testamento è rispettato, i poveri vengono beneficati;
ma Celestino scopre che anche i poveri sono disonesti e manda al cimitero anche
quelli. A questo punto riappare il viandante, che non è S. Andrea, ma un
diavolo, il quale fa presente a Celestino che non si può ottenere il bene
facendo il male. Celestino si riscuote: è stato solo uno strano sogno. Le sue
presunte vittime sono tutte vive e vegete.»
GRAZIE PER AVER FINALMENTE DATO LA VERA IDENTITA'A GENNARO PISANO.
RispondiEliminaalfonso della mura jr.
Grazie per aver dato finalmente la vera indentita'a gennaro pisano
RispondiEliminaAlfonso della mura jr