Ospite della sezione salernitana della Società Filosofica,
Aldo Masullo parteciperà, giovedì 24 gennaio, alle ore 17.30, presso la
Pinacoteca Provinciale di Salerno (Via Mercanti 63, palazzo Pinto), a una
tavola rotonda sul tema “La libertà nella società tecnologica”, insieme con
Giuseppe Cacciatore, Maria Paola Fimiani, Giuseppe Cantillo. Nel ruolo di
moderatrice, Renata Caragliano. E’ chiaro che la discussione – dopo il saluto
della “padrona di casa” Barbara Cussino, dirigente del settore Musei e
Biblioteche della Provincia -, trarrà spunto dall’ultimo lavoro del filosofo
napoletano, “La libertà e le occasioni”, edito da Jaca Book.
Questo saggio - riferisce il comunicato stampa firmato da
Olga Chieffi, che ringrazio - parte da alcune considerazioni. La libertà è occasione e scelta.
La sua concretezza sta nel suo essere insieme logica e pratica, sempre
progettante per quanto definita dal limite esistenziale. Perciò il ‘logos' non
soltanto è pensiero, ma pensiero vissuto. E l'iniziativa etica come sforzo di
vita è rottura di ogni continuità e dipendenza. Risponde a un'inedita domanda
della storia, anzi è l'atto stesso della libertà. Ma cosa è la libertà umana,
da dove nasce e verso dove muove? Qual è il punto di rapporto e di tensione tra
corpo e mente, naturalità e idealità, ragione e passione? E cosa unisce gli
individui in un nesso che va al di là della loro identità, legandoli in un
vincolo comune? Ecco gli interrogativi ai quali Masullo, un maestro del
pensiero contemporaneo, dà puntuali risposte, che sottopone alle nostre
riflessioni. La domanda inaugurale del pensiero moderno è "politica"
in senso rigorosamente filosofico: non concerne la genesi storica della
società, la sua nascita nel tempo, le strategie del potere, ma si applica al
punto d'origine, al principio del "plurale" costitutivo della
soggettività.
A partire dal XVII secolo balena nuova l'idea che propulsivo
della dinamica sociale sia il nesso dialettico, mondano e storico, di libertà e
di ordine. Il Vico coglie appieno la
novità, quando nel “De iure” sostiene che società e diritto non sono effetti né
di metafisica necessità né di naturali impulsi utilitari, ma funzioni
dell'umano reagire alle occasioni, ossia risposte che dinanzi alle sfide delle
contingenti situazioni gli accomunati individui inventano. Poi, nel corso dei
secoli, la mente moderna lavora a pensare criticamente i modi originari della
libertà e le sue occasioni di fondo. Si compiono così i passi salienti con cui
matura la coscienza non retorica della libertà, la consapevolezza che essa è
strutturalmente relazionale e, in questo senso, radicalmente
"politica". Nell'attuale momento della vita del mondo, non certo per
questa o quella novità tecnica ma, come avverte Jacques Ellul, per l'incombente
prospettiva che lo stesso sistema sociale si riduca a "sistema
tecnico", la libertà si trova dinanzi all'occasione cruciale, in cui è di
essa che si decide. Una tale sfida non si può ignorare, occorre rispondere. È
propriamente un affare di etica: non compete all'esattezza del calcolo, ma al
rigore del pensiero.
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