Vado a dormire (tre ore dopo la mezzanotte) – sempre che ci
riesca – con l’animo percorso da profonda tristezza. E dall’orrore di una
notizia, appresa alla tv, ora ritrovata sul web. “Due gemelli di 45 anni, di Anversa, sordi dalla nascita, che stavano
perdendo la vista, hanno fatto ricorso all'eutanasia in un ospedale di
Bruxelles, nel dicembre scorso, secondo quanto riportato dalla stampa
fiamminga. Sebbene i due uomini non fossero in fase di malattia terminale, il
loro medico ha qualificato la loro sofferenza psicologica come ‘insopportabile’
e così i gemelli hanno potuto fare ricorso alla pratica, che in Belgio è legale
dal maggio 2002. Ai due è stata fatta un'iniezione letale”.
Michelangelo, particolare della Creazione di Adamo (Cappella Sistina) |
Pur inorridito dal gesto compiuto, consentito peraltro dalla legge belga, provo compassione per quel medico che ha iniettato la sostanza mortale – spero che non l'abbia fatto per denaro -, ma vorrei conoscere se poi egli
è riuscito ad andare a letto tranquillo.
“Non uccidere” ammonisce il
quinto comandamento.
“Euthanatos” - “buona morte” - per me non vuol dire scegliere quando, come e
dove. "Vegliate – ammonisce il Signore -, perché non sapete né il giorno né
l’ora" (Mt 25,13). Vuol dire essere pronti: in sintonia col Datore della vita, in pace col prossimo e con se stessi. E’ questo il pensiero che mi accompagna
nel cuore della notte.
Nessun commento:
Posta un commento