Non so quale sia il logo delle Poste italiane: dipendesse da
me, sceglierei una tartaruga. E ne spiego il motivo. Ho ricevuto oggi, dall’Accademia
di Paestum, con sede a Mercato S. Severino, l’invito a partecipare alla cerimonia
conclusiva del 53° Premio Nazionale Paestum, svoltasi domenica 16 dicembre alle
ore 10 del mattino, nel palazzo Vanvitelliano di quella città. Insomma, diciotto giorni fa.
Ci sarei andato per rendere omaggio alla memoria del professore
Carmine Manzi, illustre uomo di cultura, fondatore dell'Accademia e del Premio, e per ascoltare il discorso celebrativo del professore Rino
Mele. Peccato!
Sulla busta c’è il francobollo da 0,60 euro e il timbro “Napoli
CMP Poste italiane” (ormai tutta la corrispondenza, non si sa perché, è timbrata a Napoli, anche se imbucata a Panecuocolo) con la data: 03 12 12 – 12. Questo dimostra che l’invito mi
era stato spedito con largo anticipo sul giorno fissato per la manifestazione.
Un’ultima considerazione. Per arrivare da Mercato S.
Severino a Salerno, che è a un tiro di schioppo, la lettera ha impiegato un
mese. Chiedo ai signori dirigenti delle Poste: non vi sembra un tempo troppo
lungo?
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