Venerdì 11 gennaio, alle ore 18.00, a Maiori, nel salone degli Affreschi di palazzo Mezzacapo, è in programma il film-documentario "Home" di Yann Arthus-Bertrand (prodotto da Luc Bresson), che affronta il problema dell'ambiente e del cambiamento climatico. Problema attualissimo, grave, che tendiamo a sottovalutare, salvo poi accorgercene quando ne subiamo le conseguenze. La proiezione rientra nella iniziativa denominata Sottocosta, serate d’inverno in “comune” - che
prevede una serie d’incontri su cinema, teatro, recupero della
memoria storica e culturale -, promossa dall'associazione La Feluca con il patrocinio
dell’assessorato alla cultura del Comune di Maiori.
"Home", concepito come un
reportage di viaggio - lo leggo nel comunicato stampa inviatomi da Giovanna Dell'Isola, che ringrazio -, è realizzato quasi interamente con immagini aeree. Inizia con le riprese di grandi
paesaggi vulcanici spiegando la connessione che esiste tra le alghe
monocellulari e la nascita della vita sul nostro pianeta. Successivamente, si sofferma sulle attività dell'uomo e i nefasti effetti
che esse producono sull'ecosistema. Partendo dalla
rivoluzione agricola e dal suo impatto sulla natura, il documentario affronta le
questioni riguardanti il petrolio, l'industrializzazione, le città e le
disuguaglianze sociali, che non sono mai state così grandi come nel nostro
tempo: l'attuale situazione degli allevamenti di bovini, la deforestazione in
Amazzonia e in altre parti del mondo, la carenza di prodotti alimentari e di
acqua pulita, l'eccessiva estrazione di materie prime e la sempre maggiore
richiesta di energia elettrica, l'emigrazione di massa dalle aree più povere e sottosviluppate. Città come New
York, Las Vegas, Los Angeles, Mumbai, Tokyo e Dubai sono presentate come esempio
di pessima gestione con i loro ingenti sprechi di energia, acqua e cibo. Spettacolari le riprese aeree effettuate in Antartide, al Polo Nord e in Africa, con le quali viene mostrato il progressivo scioglimento dei ghiacciai e l'essiccamento delle paludi e dei grandi fiumi. Una emergenza che non riguardano solo il terzo mondo, ma presto, se non ci saranno interventi adeguati, colpirà anche le regioni più sviluppate. Significativi i dati sulla situazione attuale, visualizzati mediante grandi scritte bianche su sfondo nero.
La
conclusione cerca di essere al tempo stesso positiva e propositiva, perché fornisce indicazioni circa le energie rinnovabili, la creazione di parchi nazionali, la cooperazione tra le varie nazioni sulle questioni ambientali come
risposta agli attuali problemi che affliggono il nostro pianeta.
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