Domani pomeriggio, mercoledì 19 dicembre, alle ore 17.00, a Salerno, nel Salone di Rappresentanza di Palazzo S. Agostino, sede della Provincia, sarà presentato il Calendario d’Arte De Luca 2013 dedicato al pittore Gaetano Esposito.
Una tradizione
antica e consolidata quella del Calendario
d’Arte De Luca, che
quest’anno illustra nei 12 mesi le varie fasi della carriera del grande maestro
salernitano, centrando l’attenzione sulle opere conservate in collezioni
pubbliche (Musei Provinciali, Comune di Salerno, Camera di Commercio,
Prefettura di Salerno) e in prestigiose collezioni private. L'iniziativa consentirà, attraverso rigorosi apparati
storico-critici che accompagnano le tavole a colori, una riscoperta articolata
e approfondita del genio di un artista poco conosciuto al grande pubblico, nato nel popolare quartiere salernitano
delle Galesse nel 1858 e morto suicida a Sala Consilina nel 1911.
Relatori, Marco Alfano, che ha curato il calendario, Mariantonietta Picone Petrusa, docente di Storia dell’Arte
Contemporanea all’Università Federico II di Napoli, Maura Picciau, soprintendente ai BSAE
di Salerno e Avellino, Barbara
Cussino, Direttrice dei Musei e Biblioteche Provinciali. Moderatore, il titolare di questo blog.
Per i saluti
istituzionali saranno presenti i rappresentanti degli Enti che hanno concesso
il patrocinio all’iniziativa: Matteo
Bottone, assessore alla Cultura e ai Beni Culturali della Provincia di
Salerno, Ermanno Guerra, assessore
alla Cultura e all’Università del Comune di Salerno, Antonio Ilardi, vice-presidente della Camera di Commercio.
L’evento
sarà l’occasione del lancio del Progetto
Esposito 2013 che prevede la pubblicazione della prima monografia sul pittore, per iniziativa dell’Editore De Luca
di Salerno, e una mostra allestita
nelle nuove sale di Palazzo Pinto in via Mercanti nel prossimo mese di giugno. L'esposizione, che sarà curata dallo stesso Marco
Alfano, in collaborazione con Simona
Mirabile, vedrà la presenza di circa quaranta
opere provenienti da istituzioni culturali di rilievo nazionale:
dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dal Palazzo Reale di
Napoli, dall’Accademia di Belle Arti di Napoli, e da importati collezioni
private. Essa si varrà di un Comitato
scientifico di altissimo rilievo, coinvolgendo i maggiori studiosi italiani
e stranieri della pittura italiana dell’Ottocento.
Gaetano Esposito era figlio di un pescatore. Ricevette la prima
educazione artistica presso il pittore Gaetano D’Agostino, che stava
completando all’inizio degli anni Settanta del XIX secolo la decorazione del Teatro di
Salerno. Presentato da questi a Domenico Morelli, venuto a Salerno per la messa in
opera del celebre sipario, il giovane Esposito fu invitato a trasferirsi a
Napoli per studiare all’Accademia di Belle Arti; vi giunse, con un sussidio
del Comune, nell’estate del 1872. A Napoli, allievo di Morelli e dello scultore
salernitano Stanislao Lista, divenne amico di Antonio Mancini, Vincenzo Gemito,
Francesco Paolo Michetti. Nel 1877 vinse il concorso nazionale di pittura, per
cui completò in tre anni il Sinite parvulos venire ad me, presentato
all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880. Dal 1883 si stabilì a Roma,
dove entrò in contatto con artisti e scrittori legati alla cerchia di Gabriele
D’Annunzio. Di nuovo a Napoli negli anni Novanta, collaborò con l’architetto
Antonio Curri ad importanti imprese decorative della fine del secolo: il Caffè
Gambrinus (1890) e il Teatro di Santa Maria Capua Vetere (1895). Nel 1893,
espose a Roma il celebre Palazzo Donn’Anna a Posillipo (Roma, Galleria
Nazionale d’Arte Moderna), replicato in diverse versioni. Dai primi anni del
nuovo secolo decise di ritirarsi a dipingere in solitudine in Palazzo
Donn’Anna, ma la sua vita subì una drammatica svolta a causa di una giovane
modella, che, da lui rifiutata, si tolse la vita. L’artista, tormentato dal
rimorso di tale tragedia, morì suicida, a Sala Consilina, nell’aprile del 1911.
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