Domenica prossima, 11 novembre, ricorrenza di san Martino (quando "ogni mosto è vino", come recita un antico proverbio), Furore celebra - organizzata dal Comune, sotto la spinta del sindaco Raffaele Ferraioli - la "Giornata Europea dell'Enoturismo" promossa da Recevin in tutti i paesi dell'Unione Europea. Folto il gruppo dei
partners: l’Associazione Vi.Te, l’Osservatorio dell’Appennino Meridionale, il Centro
di Storia e Cultura Amalfitana, l’Associazione Pro Loco e l’Università Popolare
Terra Furoris.
Il programma prevede, in mattinata, visite guidate ai vigneti storici e alla Cantina di
Marisa Cuomo, nonché ai Murales del Paese Dipinto e agli affreschi della Cripta
di San Giacomo, attribuiti a Odorisio, pittore salernitano di scuola giottesca.
I ristoranti del paese allestiranno pranzi e degustazioni a menu fisso con specialità locali.
Dalle ore 15.00 in poi,
presso la Sala Federico Fellini, si svolgeranno gli incontri di studio: il primo sul tema
“Bacco, il vino e il Divino nella tradizione e nella cultura del Mediterraneo”,
curato dal Centro di Storia e Cultura Amalfitana nell’ambito del progetto
Amalfi Coast S.M.I.L.E.; il secondo, alle ore 17.30, condotto da Andrea Siani,
caporedattore di Lira Tv, riguarderà il tema de “Le Vigne Storiche, nuova
risorsa per il turismo”. Sono previsti gli interventi di Prisco Apicella,
enologo; Raffaele Beato e Aurelio Tommasetti, rispettivamente direttore e presidente dell’Osservatorio dell’Appennino Meridionale; Daniela De Gruttola, presidente dell’Associazione Vi.Te; Raffaele Ferraioli, sindaco di Furore;
Antonio Fiore, giornalista enogastronomo del Corriere del Mezzogiorno;
Salvatore Grimaldi, presidente della Strada del Vino della Costa d’Amalfi. Ha
annunciato la sua presenza Pietro Jadanza, neoeletto presidente nazionale dell’Associazione
Città del Vino.
La serata si concluderà
con il siparietto musicale “Anonimo Napoletano” e la degustazione di specialità
enogastronomiche locali.
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Furore |
Si tratta di una manifestazione quanto mai interessante per il rilancio della viticoltura e per la
messa in valore del patrimonio ampelografico della Costa d’Amalfi. Difatti, sottolineano gli organizzatori, "è tempo di pensare al
rilancio dell’agricoltura per frenare il progressivo abbandono dei
terrazzamenti costieri che rischia di comportare conseguenze gravissime non
solo in senso economico quanto nell’ottica del dissesto idrogeologico e del
degrado del paesaggio. La necessità di
rilanciare la 'coltura' della vite e la 'cultura' del vino, di migliorare tecniche
di produzione e capacità di commercializzazione, di stimolare il restauro dei
vigneti, la difesa e il ripristino dei terrazzamenti, è ormai ineludibile. La storia della vite in
Costa d’Amalfi ha origini nobilissime. Piantata inizialmente sui ripidi pendii
collinari, a picco sul mare, e allevata su sostegni vivi (mandorli, noci ed
altri alberi da frutta), fu poi trasferita dietro i muri a secco e sopra i
pergolati realizzati con pali e pertiche di castagno, diventando un elemento
tipico e insostituibile del paesaggio costiero. Paesaggio costruito
quotidianamente attraverso lo sforzo generoso di generazioni e che oggi rischia
di andare perduto, pur essendo stato riconosciuto, nel 1997, dall’UNESCO,
Patrimonio dell’Umanità". La "Giornata Europea dell'Enoturismo" intende aprire un dibattito su questi temi di interesse generale con l’auspicio
di un recupero culturale ed economico
della viticoltura e con essa dell’enoturismo.