Martedì 6 novembre, alle ore 18.00, sarà inaugurata a Roma,
Palazzo Valentini (Via IV Novembre 119/a), la mostra “Maurizio Valenzi. Arte e
Politica”. Sono grato all’amico e collega Roberto Race per il cortese
graditissimo invito, ma purtroppo circostanze familiari m’impediscono di
esserci. Maurizio Valenzi (1909-2009) fu un artista di raffinata sensibilità, oltre che un politico (prima senatore,
poi eurodeputato) e amministratore (sindaco di Napoli) serio, accorto, degno di
rispetto e di ammirazione.
La mostra, curata dallo storico dell’arte Claudio Strinati e
promossa dalla Fondazione Valenzi, sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 7
al 28 novembre (dal lunedì alla domenica, ore 10 – 19). Il catalogo invece è
stato curato da arte’m e contiene, tra gli altri, i testi di Antonella
Basilico, Renato De Fusco, Mario Franco, Filomena Maria Sardella e Olga Scotto
di Vettimo.
L'esposizione segue uno sviluppo cronologico e tematico: i
ritratti, le nature morte, i paesaggi, la rivoluzione francese e quella
napoletana, disegni dal carcere (Valenzi fu arrestato nel novembre 1941 e condannato
all'ergastolo ed ai lavori forzati dal regime fascista di Vichy e internato per
un anno a Lambèse in Algeria; lo liberarono gli alleati nel marzo 1943), che consentiranno di cogliere l’alternanza di
riflessioni estetiche e istanze politiche dell’uomo e dell’artista in un arco
cronologico che va dagli anni ’20 agli anni ’90. Una vita, quella di Maurizio Valenzi, ricca di impegno, su più fronti, intensa, piena. Tanto da fargli intitolare un suo libro autobiografico "Confesso che mi sono divertito".
Le opere, circa cinquanta dipinti, saranno
arricchite da un poderoso corpus di disegni. Tra questi, alcuni raffigurano
storici compagni di partito e colleghi parlamentari: tra gli altri si ritrovano
i ritratti di Giulio Andreotti, Enrico Berlinguer e Nilde Iotti.
Realizzare una mostra sull’attività artistica di Maurizio
Valenzi, dopo le belle ed importanti mostre curate personalmente da lui, non è
stata cosa facile: “Lo sapevamo già nel 2009 quando è nata la Fondazione
Valenzi ed abbiamo deciso di posticipare questo momento – sottolineano gli
organizzatori -. Lo abbiamo fatto per poterlo separare nettamente dalla sua
straordinaria dimensione politica e, come spesso dicono Lucia e Marco Valenzi, ‘distinguerlo
dai pittori della domenica’. E lo abbiamo fatto anche perché il percorso
artistico di Maurizio ha una sua originalità che parte dalla sua formazione
come bene descrive Claudio Strinati, che con grande passione ha voluto curare
questa mostra. E come Fondazione Valenzi abbiamo raccolto e fatto nostra la sua
originalità e la sua passione per l’arte facendole diventare elementi cardine
delle nostre attività. Sono stati censiti le centinaia di ritratti disegnati da
Maurizio durante le riunioni al Senato più che quando prendeva un caffè al bar
e raccogliendo le testimonianze delle persone ritratte. Ed alcuni di questi
disegni sono oggetto della mostra”.
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