In Assolombarda, a Milano, è stato presentato il “Manuale di
sopravvivenza per i giovani in cerca di lavoro: le parole chiave dalla A alla
Z”, edito da Lupetti, del quale sono autori Daniele Boldizzoni, Simonetta
Manzini, Antonio Nastri e Luca
Quaratino. Lo stesso team che ha condotto la ricerca "Giovani e lavoro: dall'Università al mondo. I giovani nelle aziende senza confini", della quale sono stati contestualmente illustrati i risultati.
Ma torniamo al libro, per il quale Enrico Mentana ha scritto una lunga e articolata prefazione, affrontando in maniera decisa, e in tutta la sua complessità, il problema dei giovani, che rappresentano il futuro del
nostro paese. Ma l’Italia – rileva Mentana – “li sacrifica, li esclude: ovunque, nel mondo del
lavoro, nella politica, nell’università, di fronte a loro si organizzano forme
di sbarramento e autoprotezione”. Poi ci sono le aziende che non si rinnovano,
la società che non sfrutta la spinta innovativa – e sanamente competitiva –
delle nuove generazioni. Gli stessi giovani non sviluppano la carica
antagonista che sempre ha fatto da propellente sul costume, sulla cultura e
sulla stessa politica del nostro come degli altri Paesi. Questo – secondo Mentana
– "è il vero impoverimento che stiamo vivendo, e intacca più la nostra sostanza
di nazione che il nostro risparmio, più il nostro futuro che il nostro
presente”.
Per facilitare l’ingresso delle nuove generazioni
nel mercato del lavoro – insiste Mentana – occorre smontare gli attuali
meccanismi di cooptazione. E si chiede: “Se per le aziende fosse più economico
assumere i giovani, lo farebbero di più?” Probabilmente sì – risponde -, perché
si garantirebbero “la possibilità di avere dei quadri nativi digitali, nuova
linfa vitale. Che da dieci anni a questa parte non c’è più”. Il problema è che
“non siamo capaci di riconoscere le competenze perché il mercato non funziona: nelle
società funzionanti è il mercato che riconosce la professionalità”.
Boldizzoni, Manzini, Nastri e Quaratino, gli
autori del libro, edito nella collana dell’Istud, sono docenti e ricercatori
che, da anni, operano a tempo pieno nel campo della formazione e fanno parte
dell’Osservatorio “Giovani e lavoro” della Fondazione Istud, prima Business
School indipendente in Italia. Questo “Manuale di sopravvivenza…” – sottolineano
nell’introduzione – nasce “dall’idea di rendere disponibili, in forma divulgativa,
conoscenze, know how e riflessioni frutto di anni di ricerca sul tema del
rapporto tra giovani e lavoro, in modo che i giovani, insieme alle loro
famiglie, possano trarne utili indicazioni per l’orientamento dei percorsi di
sviluppo personale e professionale". Esso è strutturato come un 'glossario' nel
quale sono raccolte, con una sintetica descrizione, le parole chiave più
emblematiche oltre a brevi focus di approfondimento su alcuni temi legati alla
relazione tra i giovani, che ne sono destinatari, e il loro percorso
professionale: "uno strumento utile anche a chi, all’interno delle istituzioni,
delle università o delle aziende, ricopra un ruolo di orientamento, di
reclutamento o selezione o si stia interessando nello specifico ad alcune delle
problematiche che coinvolgono i giovani in ingresso nel mondo del lavoro".
Nessun commento:
Posta un commento