mercoledì 24 ottobre 2012

A PROPOSITO DELLA GIORNATA DI STUDIO TENUTASI DOMENICA SCORSA AD AMALFI. IL SUPERAMENTO DEL CAMPANILISMO IN COSTIERA? UN'IMPRESA PRESSOCHE' IMPOSSIBILE



Domenica scorsa, ad Amalfi, nella sala della Biblioteca comunale, s’è svolta una giornata di studio sul tema “Città Costiera – Il futuro della Costiera Amalfitana e la progettualità dei suoi comuni” alla quale – riferisce il comunicato stampa firmato da Giovanna Dell’Isola – hanno partecipato “quasi tutti i primi cittadini” dei comuni aderenti alla Conferenza dei sindaci della Costa d'Amalfi. M’insospettisce quel “quasi tutti” seguito dalla ulteriore precisazione riferita ai comuni aderenti alla conferenza dei sindaci:  che ci siano già delle defezioni?  Spero proprio di no.
Il campanilismo è un nostro male endemico. Difficile da combattere. Ci provò Angelo Di Salvio quando diede vita nel 1929 alla rivista Sirenide che, nell’editoriale, dichiarava di voler combattere il campanilismo, "residuo di vecchio mondo, di nefasta sorpassata vita provinciale”. Povero Di Salvio, quel periodico non riuscì ad andare oltre il primo numero. Gli tagliarono subito le gambe.
Dopo la guerra ci hanno provato altri, compreso il sindaco di Amalfi Francesco Amodio,  che negli anni cinquanta creò un Consiglio dei sindaci della Costiera, quanto meno per affrontare insieme i più scottanti problemi sovracomunali. Ma con molte difficoltà e scarsi risultati!
Tornando all’incontro tenutosi domenica ad Amalfi, coordinato dal sociologo Domenico De Masi, che della costiera conosce bene uomini e cose, leggo nel documento pervenutomi che “particolare attenzione è stata dedicata all’analisi puntuale delle opportunità che la Costiera può mettere in campo come soggetto collettivo. Le sue stesse differenze possono rappresentare un punto di forza se incanalate in un percorso unitario progettato in funzione di un ulteriore sviluppo complessivo. Dall’incontro – solo primo di una serie in programma – sono emerse la volontà e l’opportunità di sostituire la logica autolesiva del ‘campanile’ con la visione complessiva del territorio. Con questo spirito verrà raccolta l’ambiziosa sfida della candidatura della Costa d’Amalfi, intesa come città-rete, a ‘Capitale Europea della Cultura 2019’. Per vincere questa sfida saranno mobilitate le migliori intelligenze e professionalità legate al comprensorio”.
Che sia la volta buona? Per quanto mi riguarda, resto pessimista.

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