La Rosa
di Gerico, associazione di donne, in
collaborazione con Frida e con il Club dei Lettori di Cava de’ Tirreni e con il
patrocinio dell’Amministrazione Comunale, ha organizzato per lunedì 18 giugno alle ore 18.00,
nel Salone di rappresentanza del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, la
presentazione del libro "O i figli o il lavoro" di Chiara Valentini, Feltrinelli Editori. Ne tratterà, con l’autrice,
Enrica Morlicchio, professore associato di Sociologia dello sviluppo e
coordinatrice della Scuola di Dottorato in Scienze Sociali nell’Università di
Napoli Federico II.
L’argomento affrontato è di
grande attualità: il difficile rapporto, in Italia, tra maternità e lavoro. Molte
donne che avevano un rapporto di lavoro fisso, tornando in ufficio o in
fabbrica, dopo la maternità, vengono messe nell’angolo ed a volte mobbizzate,
per spingerle a dimettersi. La rigidità sugli orari, che al di là della
retorica della flessibilità sembra la parola d’ordine delle aziende, provoca
scontri drammatici. Lo stesso congedo di maternità più che come un diritto
comincia ad essere visto come un privilegio, mentre spuntano un’altra volta le
vecchie lettere di dimissioni in bianco.
Il risultato è nelle cifre.
Almeno una giovane mamma su cinque lascia il posto ed in molti casi non lo
ritroverà. È ancora peggio fra le precarie, le ragazze dei contratti a termine
o a progetto, che per non essere mandate via nascondono il pancione come una
colpa e spesso rinunciano alla maternità perché non possono contare su uno
stipendio stabile né su un posto all’asilo nido, spesso irraggiungibile.
Chiara Valentini, giornalista
e saggista, già caposervizio ed inviata
speciale per Panorama e poi per l’Espresso,
racconta per la prima volta nel suo complesso questa realtà dura e
preoccupante, dando la parola da una parte all’altra d’Italia a manager e donne
delle pulizie, a pubblicitarie e ad operatrici dei call center. Ci porta negli
uffici dei sindacati e delle poco conosciute Consigliere di Parità, fra le
mamme ragazzine di Scampia e le dottoresse precarie della sanità pubblica,
dimostrando come la maternità, nell’Italia di oggi, sia diventata il punto
d’attacco al lavoro delle donne ed alla loro parità. Ma anche fra le mamme
lavoratrici qualcosa si muove. Dai siti, dai blog e da nuove associazioni
chiedono rispetto e diritti, compreso quello della maternità universale. E cominciano
a portare in tribunale aziende ed amministrazioni pubbliche che le discriminano
perché madri.
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