mercoledì 2 maggio 2012

SUCCESSO A ROMA DELLA MOSTRA SUL "METROPOLISMO"



Achille Bonito Oliva, mi viene da dire usando un'espressione certamente non appropriata, ha colpito ancora. Cioè, ha colto nel segno anche con questa  mostra su "Metropolismo, l'Altra Storia", di cui è stato curatore,  allestita a Roma presso le Scuderie di Palazzo Ruspoli dal 23 marzo al 2 aprile. Una mostra che ha suscitato notevole interesse ed ha registrato grande successo.Essa ha ripercorso  il periodo storico che va dagli anni ottanta al 2010 attraverso 50 opere che testimoniano il linguaggio pittorico leggibile, sintetico e coinvolgente degli artisti del Metropolismo. Tre le sezioni principali: anni ’80, anni ’90 e 2000. Un’apposita sala  è stata dedicata   ad alcune testimonianze relative a questo progetto pittorico che vede il suo formale atto di nascita nel giugno del 1987, quando alcuni artisti - individuando contenuti comuni nelle loro opere – definiscono una poetica pittorica indirizzata all’osservazione dei comportamenti sociali. I firmatari del Manifesto del Metropolismo sono: Nico Paladini, Carlos Grippo, Antonio Sciacca e Timur Incedaiy. Oltre alle loro tele, sono  stati presenti  in mostra anche lavori di Carlo Frisardi, Giampiero Malgioglio, Stefano Solimani, Angelina Kuzmanovic, Bruce Atherton, Mirko Pagliacci ed Enrico Angelini.
Achille Bonito Oliva

A partire dagli anni ottanta il linguaggio pittorico del Metropolismo, attraverso una rinnovata attualità iconografica, testimonia i grandi eventi e fenomeni collettivi del periodo attraversato, fino ad arrivare ai comportamenti e alle problematiche più attuali. L'esordio ufficiale è avvenuto il 3 giugno  1993, con  la mostra “Metropolismo, immagini e riflessi del nuovo movimento pittorico”, inaugurata dal presidente della Quadriennale di Roma Alberto Sughi.  Il clamore mediatico sollevato  non è sfuggito a un critico, iperattento, qual è Achille Bonito Oliva, che, il 12 gennaio del 1995 a Madrid, presso l’Istituto Italiano di Cultura, in occasione dell’omonima mostra, ha presentato il suo volume “Metropolismo, ostensible value”, in cui c'è la teorizzazione del movimento. Bonito Oliva vi ha individuato le differenze  rispetto alla Pop Art americana, dove le citazioni commerciali  sembrano avere solo finalità estetiche, mentre il Metropolismo apre un confronto critico con le immagini dorate della società dei consumi. Sottolineando che «…il carattere Europeo del Metropolismo  si contrappone al pragmatismo informativo di molta arte anglosassone attraverso la restituzione alla pittura di una dimensione sintetica e riflessiva».  Bonito Oliva ha identificato nel Metropolismo il completamento della Transavanguardia: «…gli artisti del Metropolismo hanno sicuramente tenuto conto dell’apporto disinibente della Transavanguardia che ha ristabilito con forza l’uso della pittura nell’ambito della contemporaneità…».  Con questa mostra romana s'è inteso proprio indagare il legame tra i due movimenti.

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