Marylin Monroe |
Marylin Monroe continua ad essere un mito. E non solo per
quelli che hanno avuto modo di conoscerla, di “frequentarla” sul grande schermo.
Anche per le generazioni successive, seppure poco sappiano di lei, della carica
di erotismo che riusciva a trasmettere attraverso la celluloide. "E'
difficile spiegare Marilyn Monroe – disse Jean Negulesco -, semplicemente
perché non si possono spiegare le Cascate del Niagara o il Gran Canyon.
Semplicemente ti siedi e ammiri in estasi". Un fascino, il suo, che ha avuto la capacità
di coinvolgere ogni forma d’arte: dalla pittura (basti ricordare Andy Warhol)
alla musica (Elton John, Michael
Jackson, Madonna…), dalla poesia (Steven Berkoff, Ernesto Cardenal, Delmore
Schartz) al cinema stesso (da Tommy di Ken Russell fino a My Week with Marilyn di Simon Curtis).
Stefano Amato |
Stefano Amato, bravo ed estroso capo barman del
Caffè dell’Arte, sito all’interno del prestigioso Hotel Palazzo Sasso di
Ravello (*****L), le dedica ora un drink
celebrativo, in occasione dell'ormai prossimo cinquantesimo anniversario della
scomparsa (5 agosto). Un cocktail, che ha chiamato “Marilyn" e che è caratterizzato dal profumo inconfondibile tanto caro all'attrice, nel
ricordo di quando, maliziosamente, le chiesero cosa indossasse per
andare a letto e lei rispose: "Qualche goccia di Chanel N°5". Cioè nulla.
Era fatta così, Marylin. Una volta il regista Billy Wilder le consigliò di non mettere il reggiseno perché, evidenziandone le forme, avrebbe spinto la gente a indirizzare lo sguardo proprio su quella parte del suo corpo. "Quale reggiseno?" rispose lei, mentre gli prendeva la mano e se l'accostava al petto. "Non portava alcun reggiseno - raccontò Wilder -. Il suo seno era un miracolo per la sua forma e la sua consistenza e per l'evidente resistenza che opponeva alla forza di gravità".
Era fatta così, Marylin. Una volta il regista Billy Wilder le consigliò di non mettere il reggiseno perché, evidenziandone le forme, avrebbe spinto la gente a indirizzare lo sguardo proprio su quella parte del suo corpo. "Quale reggiseno?" rispose lei, mentre gli prendeva la mano e se l'accostava al petto. "Non portava alcun reggiseno - raccontò Wilder -. Il suo seno era un miracolo per la sua forma e la sua consistenza e per l'evidente resistenza che opponeva alla forza di gravità".
Questo drink di Stefano Amato, già campione
italiano dei barman, è servito in un bicchiere decorato da un bocciolo di rosa
rossa. L'inebriante profumo di Coco Chanel
si fonde, in un trionfo di fragranze, di sapori, e (perché no?) di
emozioni, con liquore alla pesca, ananas, lamponi freschi, sciroppo di rose,
champagne.
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