Sono un ammiratore di Ilaria D’Amico.
E come si fa a non ammirare una donna bella, fine, elegante, intelligente,
brillante qual è lei (il mio panegirico potrebbe continuare con una sfilza
infinita di aggettivi). Più ancora che ammiratore, però, sono un suo
estimatore. La ringrazio per aver accettato di farsi fotografare con me,
questa mattina, al termine delle celebrazioni dei 50 anni + 1 delle Arti
Grafiche Boccia, a Salerno.
Ilaria D’Amico rappresenta l’eccezione nel
panorama televisivo femminile, dove, spesso, l’aspetto fisico – il sex appeal –
conta più del cervello. Lei è una donna affascinante, e su questo non ci
piove, ma soprattutto è una conduttrice televisiva brava,
di comprovata professionalità: sia quando si occupa di sport (le ho detto
che il suo Sky calcio show riempie le mie domeniche, e non solo), sia quando
affronta temi politici, sociali, culturali (e qui il ricordo va a Exit, il programma che lei curava su La7).
Ora è all’esordio come scrittrice
col romanzo “Dove io non sono”, edito da
Bompiani. Protagonista della storia, un musicista che abbandona tutto per
andare a vivere in un paesino, dove insegna musica per vivere. Poi, all’improvviso,
l’incontro con una donna.
Auguro a questa sua fatica
letteraria il migliore successo.
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