I "pistonieri" di Cava de' Tirreni, e quanti hanno a cuore le tradizioni di quella città, possono tirare un sospiro di sollievo. Le storiche armi ad avancarica, simbolo del folklore metelliano, hanno superato la verifica presso il Banco Nazionale di Prova delle Armi, sito a Gardone Val Trompia in provincia di Brescia, e potranno così continuare ad essere impiegate nella storica "disfida", che rievoca episodi del XV e XVII secolo, e in tutte le altre manifestazioni.
Il pistone è una sorta di archibugio, il cui peso si aggira sui 12 chilogrammi. La carica è costituita da polvere nera (salnitro 75% - zolfo 12,5% - carbone
12,5%). Quando è scarico viene inserita nella canna un'asta cilindrica,
generalmente di legno, con un'impugnatura di ottone chiamata "spolvera", che serve per pressare la polvere e la carta nella fase di
caricamento.
Lo scoppio avviene mediante una capsula d'innesco a fulminato di mercurio, azionata dal percussore. Nel corso delle varie epoche - leggo - "c'è stata una forte evoluzione nel perfezionamento dell'arma, con particolare riguardo al meccanismo d'innesco. Iniziato mediante miccia, esso è stato via via perfezionato, prima con l'acciarino a ruota (elaborato a Norimberga nel 1517), poi con l'acciarino a focile (che usava una scaglia di selce), infine con quello a percussione, che ben presto soppiantò tutti gli altri. Ciò fu possibile per la scoperta, avvenuta a Londra, di un chimico, l'Abate Forsyth, che a partire dal 1808 commercializzò liberamente il fulminato ed il meccanismo nuovo che lo utilizzava. Allo sparo, infine, si dà generalmente una spinta in avanti per compensare il forte rinculo provocato dallo sparo stesso".
Lo scoppio avviene mediante una capsula d'innesco a fulminato di mercurio, azionata dal percussore. Nel corso delle varie epoche - leggo - "c'è stata una forte evoluzione nel perfezionamento dell'arma, con particolare riguardo al meccanismo d'innesco. Iniziato mediante miccia, esso è stato via via perfezionato, prima con l'acciarino a ruota (elaborato a Norimberga nel 1517), poi con l'acciarino a focile (che usava una scaglia di selce), infine con quello a percussione, che ben presto soppiantò tutti gli altri. Ciò fu possibile per la scoperta, avvenuta a Londra, di un chimico, l'Abate Forsyth, che a partire dal 1808 commercializzò liberamente il fulminato ed il meccanismo nuovo che lo utilizzava. Allo sparo, infine, si dà generalmente una spinta in avanti per compensare il forte rinculo provocato dallo sparo stesso".
S'è risolto così un problema che aveva assillato parecchio l'ATSC (Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri) e la stessa Amministrazione comunale. Tutti i dettagli della "regolarizzazione" saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma mercoledì
25 aprile,
alle ore 10.00, presso la Sala Teatro Comunale, sita in Corso
Umberto I n. 153. Vi parteciperanno: Marco Galdi, sindaco di Cava de’ Tirreni; Carmine Adinolfi, già assessore al
Turismo, Folklore, Sport e Spettacolo e delegato dall’Amministrazione comunale
per l’operazione di “regolarizzazione” dei pistoni; Carmelo Famà, perito nominato dall’ATSC; Carmine Apicella, vicepresidente del
Tiro a Segno Nazionale - Sezione di Cava de’ Tirreni e consulente ATSC in questa vicenda; Vincenzo Nicoli, presidente dell'ATSC; Paolo Apicella e Antonio Luciano, delegati ATSC per la “regolarizzazione” dei pistoni.
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