Il
26 aprile, alle ore 18.30, nel salone degli Affreschi di Palazzo Mezzacapo, a Maiori, è in programma la presentazione dell’associazione P-Arteras, all'insegna dello slogan "Donne per le donne. Donne di parto, donne d'arte". Dopo il saluto del sindaco Antonio Della Pietra, sono previste le relazioni delle socie fondatrici Angelina Nappo, Giulia Addazi e
Lorena Manzur.
Già, ma che cos'è e che fa questa Associazione
P-Arteras, della quale nulla so tranne che è composta da sole donne? Essa - lo leggo nel comunicato trasmessomi da Giovanna Dell'Isola, addetto stampa del Comune - "vuole contribuire a realizzare e sollecitare un'attività di
promozione sociale, ricreativa e culturale a misura di Donna e di Territorio e
grazie al sostegno di altre donne vuole apportare un decisivo cambiamento nella
collettività cercando di diffondere la cultura della buona nascita, la parità
tra tutti gli esseri umani ed il rispetto alla vita". Encomiabile proposito.
Questo
progetto - trovo ancora - "propone un approccio diverso nella gestione della salute delle
donne offrendo la possibilità di essere
accolte in un ambito meno medicalizzato e distaccato e quindi fornendo alle famiglie una maggiore umanità
nel vivere la gravidanza, il parto, il puerperio e l’esogestazione".
Gli
obiettivi fondamentali del sodalizio sono quelli di "offrire un
servizio di assistenza saluto genica
alla donna, alternativo e complementare al Servizio Sanitario Nazionale; garantire
la continuità dell’assistenza durante il processo gravidanza–parto–puerperio;
assicurare un tipo di assistenza personalizzato ad ogni donna e ogni famiglia;
fornire sostegno, informazione e assistenza alle donne durante tutto il ciclo
biologico, educare alla salute, creare uno spazio accogliente al servizio delle
donne della comunità". Questo, perché "gli
elementi chiave inerenti la nascita di un figlio si racchiudono nella
normalità, nella facilitazione del processo naturale con il minimo intervento
esterno e nel conferimento del potere
decisionale alla donna che ne è la
protagonista".
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