Fornace Falcone per la
cultura mi dà la
notizia della mostra di dipinti e ceramiche di Giovanni Cavaliere al Palazzo Vanvitelliano di Mercato S. Severino, che rimarrà aperta fino al 29 aprile. Nella sua città,
dato che l’artista vi è nato, il 9 dicembre 1971, e vi risiede. Diplomato in pittura all’Accademia di Belle
Arti di Napoli, dove è stato allievo di Carmine
Di Ruggiero e Bruno Starita,
Cavaliere ha alle spalle un lungo, corposo e brillante curriculum. Ha esposto,
infatti, in varie parti d’Italia e all’estero conseguendo importanti
riconoscimenti. Si dedica alla pittura e
all'incisione, ma i suoi interessi nel campo delle arti visive spaziano
dall'happening alla scultura, dalla ceramica alla fotografia. Scrive poesie per
le quali realizza libri d'artista. L'attenzione e la riflessione su uno degli
elementi fondamentali del dipingere, il colore, ne caratterizza la ricerca
artistica sin dagli esordi.
Per Cavaliere “il
colore possiede una profondità e uno spessore, si sviluppa in una dimensione
intima, esplodendo in un accostamento di valori cromatici”.
“Il valore esaltante
dei gialli, rossi, e verdi – leggo in una nota critica - è il
grande attore del teatro pittorico dell’artista. Il colore oltrepassa la
superficie pittorica e mediante la campitura della tela riesce a farci
individuare la dimensione dello spazio. Il segno delle immagini, a volte solo
una linea, è una traccia che timidamente scolpisce la superficie pittorica. Le
immagini astratte di Cavaliere si riferiscono, a volte, a moduli o schemi
predefiniti, a volte si muovono libere in forme individuate e mutevoli, in uno
spazio che non vuole caratterizzazioni se non quella della libertà”. Un’astrazione,
dunque, che “non si fonda su una concezione formale e ‘geometrica’ della
superficie, rigorosamente bidimensionale, strutturata in un sovrapporsi di
forme e di piani: le opere astratte di Cavaliere sono costruite da linee in
tensione, da figure geometriche anomale dall’equilibrio precario.
La pittura è l'arte dei
colori e dei segni. I segni esprimono la forza, la volontà, l'idea. I colori la
magia. I colori, per Cavaliere, sono la forza evocativa della pittura,
attraverso di essi l’artista compone l’opera, basandosi essenzialmente sul
rapporto luce – dimensione, dove costruzioni di forme e colori sono in perenne
tensione, sospese nel silenzio di uno spazio illimitato e dominate da un senso
di precarietà, di equilibrio instabile ma come fermato nel tempo”.
Nessun commento:
Posta un commento