Si riaccendono i motori sulla "strada più bella
del mondo". Comincia così il comunicato stampa, fattomi pervenire dal
sindaco di Agerola, col quale si annuncia per il prossimo week-end (17 e 18
marzo) una riproposizione, in chiave celebrativa, della “Coppa della Primavera”. Vale a dire
quella cronoscalata automobilistica, sul percorso Conca dei Marini-Agerola, che attirava tanto pubblico e suscitava tanto
entusiasmo. Se vado a rovistare in
archivio trovo anche le mie cronache dell’avvenimento.
Grazie
alla scuderia “Furore Motorsport”, coadiuvata da Angelo Capriglione,
Matteo Merolla (lo conobbi a quel tempo: non ricordo se era alle prime esperienze di avvocato o ancora studente) e Valentino Acampora, con il supporto del delegato CSAI Salerno
Antonio Milo, questa “Coppa Primavera” in versione “vintage” si avvicinerà a
quella che era la mitica cronoscalata, in quanto saranno presenti autovetture
da competizione e piloti protagonisti delle varie edizioni. Una cosa è certa: non avrà un carattere agonistico. Infatti, nonostante la chiusura al traffico della rotabile, le autovetture si limiteranno a sfilare, senza l’assillo
del cronometro, sul nastro d’asfalto che da Conca dei Marini sale fino all’altopiano agerolese. Sarà, insomma, una giornata di festa dell’automobilismo, nella quale si
ritroveranno insieme i piloti e le autovetture che hanno scritto la storia di
questa gara, al fine di trasmettere nuovamente alle migliaia di appassionati
emozioni e sensazioni sopite ma sempre vive nei cuori.
Il percorso, lungo 8700 metri, si snoda su una delle cornici paesaggistiche più belle al mondo: uno scenario unico e irripetibile, a picco sul mare. Un tracciato che s’inerpica tra muretti, rocce e strapiombi, con più di 250 curve e ben sei tornanti o “gironi”: don Girolamo, San Michele, San Giacomo, Pesella, Pizzo corvo e Geranio. La corsa in salita ha visto la sua nascita nel lontano 1961, quando l’avvocato Renato Palumbo, presidente dell'Automobile Club Salerno, e il direttore ingegnere Domenico De Masi abbassarono la bandiera del via sui ben 90 concorrenti. La competizione aveva inizio all’altezza dell’ex monastero di S. Rosa a Conca dei Marini, per poi proseguire alla volta dell’abitato di Furore e quindi giungere ad Agerola, in corrispondenza della stele che ricorda il campionissimo Fausto Coppi.
Furore |
Negli anni i concorrenti aumentaronoo fino a superare i 300 e di pari passo aumentò anche l’affluenza
degli spettatori, come testimoniano i video e le foto che tanti appassionati
gelosamente custodiscono. I tifosi si assiepavano in ogni angolo disponibile, persino
su speroni di roccia e terrazzamenti, pur di assistere al passaggio di quei bolidi,
che con il rombo assordante dei loro motori svegliavano dal torpore la
tranquilla Costiera Amalfitana. In quei decenni i più eccellenti piloti del
panorama motoristico nazionale hanno dato vita ad epici confronti. Nelle
memorie dei supporters restano scolpiti i nomi di Edoardo Govoni (vincitore
della prima gara disputatasi), Paolo Gargano, “Amphicar”, Mennato Boffa,
“Riccardone”, Sergio Farris, Gabriele Ciuti, Erasmo Bologna, Uccio Magliona,
Antonio Ritacca, Mario Casciaro e Mauro Nesti, il re delle Salite.
Ma non si possono tralasciare i napoletani Vittorio Maione,
Cosimo Turizio, pilota di incredibili qualità nonché vincitore dal 1978 al
1980, ed i fratelli Piero e Ciro Nappi; il trapanese Benny Rosolia, detentore
del record stabilito nell’edizione del 1986 (in 5’03”16 alla media di 103km/h);
il livignasco Luigi Bormolini; il foggiano Teodoro Peruggini; il tenace Germano Nataloni ed anche la mitica
famiglia Scola: il sette volte vincitore Domenico ed i figli Emilio e Carlo.
L’euforia e il seguito che aveva tale evento fecero si che
quei piccoli borghi, ancora semisconosciuti ai flussi turistici, venissero resi
noti alla ribalta nazionale. Agli inizi degli anni ’90, però, per questioni attinenti alla sicurezza
(muretti, centri abitati ecc.) e per gli inconvenienti che procuravano gli
oltre 30mila spettatori presenti, la gara non si è più disputata.
La
“Coppa della Primavera” rivivrà in pieno nella rievocazione del 17 e 18 marzo,
perché consentirà ai suoi protagonisti di un tempo di rivedersi nello stesso contesto. In un'atmosfera inevitabilmente caratterizzata da amarcord.
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