sabato 31 marzo 2012

BUONA DOMENICA DELLE PALME A TUTTI

... la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui, gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore... (Giov. 12, 12-13)

venerdì 30 marzo 2012

AD AGEROLA SI RICORDA IL 31 MARZO 1861, QUANDO LA POPOLAZIONE SI RIBELLO' AI SAVOIA


Domani, sabato 31 marzo, alle  ore 20.00, ad Agerola, nella sala "Pasquale Gentile" presso Casa della Corte, in piazza Unità d’Italia, prende il via la rassegna “Lezioni di Storia”, promossa ed organizzata dai Comuni di Agerola e Furore con la collaborazione di Palazzo Acampora History and Events, associazione che ha tra le finalità la promozione della Cultura Agerolese. In programma, un convegno dal titolo: "31 marzo 1861. Anniversario della rivolta di Agerola contro i Savoia"
Sarà il primo di quattro eventi indirizzati alla riscoperta della storia del comune dei Monti Lattari riferita al periodo 1860-1870. Dopo una introduzione di Tommaso Cuomo, ex sindaco di Agerola, studioso ed appassionatodi storia e cultura locale, le relazioni saranno svolte da Francesco Cuomo, sui fatti di Agerola, e Matteo Merolla su quelli di Furore. I lavori si concluderanno con gli interventi dei sindaci dei due comuni, Raffaele Ferraioli  e Luca Mascolo.
L'insurrezione agerolese del marzo-maggio 1861 fu l'epilogo di una fase di entusiasmi, di speranze e di delusioni. Con la forzata annessione al regno di Sardegna, in una situazione economica difficile, l'adeguamento alle rigide regole di uno stato assoluto fu lento e non privo di riserve. Anche quando con le prime riforme civili il clima apparve sensibilmente mutato, Agerola rimase città irrequieta, all'avanguardia nel protestare contro le “novità” sabaude, e motivo di continue preoccupazioni per la Sottointendenza di Castellammare.

SALERNO, LA FILOSOFIA DI JANKÉLÉVITCH A "PRIMAVERA EINAUDI"


Vladimir Jankélévitch (da: radio.rai.it)
Per la “Primavera Einaudi”, rassegna letteraria organizzata dal Comune di Salerno - Assessorato alla Cultura, dal Punto Einaudi di Salerno e dall’Associazione “Koinè” e dedicata a Giulio Einaudi nell’anno del centenario della sua nascita, appuntamento alle ore 18.00 di martedì 3 aprile, presso il Punto Einaudi di Salerno. In programma, la presentazione di due opere del filosofo francese Vladimir Jankélévitch: “Il non-so-che e il quasi-niente” e “Da qualche parte nell’incompiuto”. La serata sarà condotta dalla curatrice dei testi, Enrica Lisciani Petrini, docente di Filosofia teoretica presso l’Università degli Studi di Salerno, e vedrà gli interventi di Giuseppe Cantillo, professore ordinario di Filosofia Morale presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Aldo Trione,professore ordinario di Estetica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, e Maria Giuseppina De Luca, docente di Estetica e Filosofia delle Arti presso l’Università degli Studi di Salerno.
 
Opera emblematica del suo modo di fare filosofia, “Il non-so-che e il quasi-niente” è dai più definito il cardine della riflessione filosofica di Jankélévitch. "Una filosofia che cerca di pensare il mutevole, l’ineffabile che non è l’effimero, inseguendolo in tutti i suoi infiniti meandri e nelle innumerevoli forme che via via va assumendo. Il testo fu dato alle stampe dall’autore negli anni ’50, in una temperie storica ancora segnata dai postumi del conflitto. Si presentava in una maniera volutamente inattuale e forse proprio per questo non ebbe subito la meritata forza d’impatto sul pubblico: quelle tracciate al suo interno erano coordinate filosofiche differenti rispetto alla consolidata riflessione del tempo".
In un momento in cui gli astri di Hegel, Husserl e Heidegger rifulgevano nel firmamento della filosofia europea, infatti, Jankélévitch apriva un varco inatteso verso un altro orizzonte di pensiero. Nozioni apparentemente fuori dal tempo, come quelle di “grazia”, “innocenza”, “semplicità”, o riferimenti desueti a Plotino, Juan de la Cruz, Gracián o Brémond, restituiscono solo in parte la direzione di questo sguardo sagittale che taglia, con effetti ancora non del tutto sondati, il campo del sapere contemporaneo. 
Con “Da qualche parte nell’incompiuto”, invece, si ha la possibilità di arrivare al “cuoresegreto” del pensiero di Vladimir Jankélévitch. L’opera (anch’essa a cura di Enrica Lisciani Petrini) trova il proprio epicentro in un’interrogazione intensa e radicale della pratica quotidiana: «Che significato conferire allo scorrere, apparentemente insensato, dei giorni? Come rispondere delle proprie azioni in un mondo caratterizzato dalla sconnessione dei valori e dall’assenza di fondamenti? E che rapporto istituire con quelle degli altri, quando esse, come nella stagione nazista - vissuta in prima persona dall’autore - assumono il volto insostenibile della menzogna e della violenza?».
La risposta di Jankélévitch si situa nel difficile punto d’incrocio fra irreversibilità indelebile del passato e contingenza indeterminata dell’avvenire. "Come in uno spartito musicale, solo la capacità di seguire il ritmo dell’esistenza nel suo battito alternante consente di stringere in uno stesso nodo rigore e duttilità, responsabilità e intelligenza, profondità e leggerezza. Nelle pagine del libro si delinea, forse per la prima volta in tutta la sua complessa figura e in tutta la ricchezza dei suoi registri tematici, il profilo di un pensiero che, per la sua originalità e forza morale, trova pochi riscontri nella filosofia contemporanea".

LA XIV SETTIMANA DELLA CULTURA AD AMALFI



Nel quadro delle manifestazioni della XIV Settimana della Cultura indetta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - lo apprendo da Facebook - il Centro di Storia e Cultura Amalfitana organizza , d'intesa con lo stesso ministero, la Regione, la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici, il Comune  e il Museo della Bussola e del Ducato Marinaro, le seguenti manifestazioni:

* Atrani. La chiesa del San Salvatore de Birecto e le sue opere d’arte.
Mostra–evento promossa dalla Soprintendenza B.S.A.E. di Salerno e Avellino a cura di Lina SABINO.
Atrani, Chiesa di San Salvatore de Birecto, dal 15 al 22 aprile 2012, tutti i giorni,  ore 10.00 - 12.00 e 17.00-19.00. 

* Expo bibliografico-documentaria Dall’umile panno dismesso al libro di gran pregio: la carta di Amalfi nell’editoria. 
Amalfi, Museo della Bussola e del Ducato Marinaro - Arsenale della Repubblica. Dal 16 al 29  aprile, tutti i giorni, ore 10.00 – 13.30 e 15.30 – 19.30.
Amalfi, Arsenale-Museo della Bussola
Inaugurazione alle ore 18.00 del 16 aprile 2012  con interventi di
Gregorio RUBINO, Università “Federico II” di Napoli;
Antonietta e Teresa AMATRUDA, titolari della Cartiera “Luigi Amatruda” di Amalfi.
Presiederà e coordinerà i lavori Giuseppe GARGANO, Centro di Cultura e Storia Amalfitana.
La manifestazione espositiva  riproporrà  il tema della fabbricazione della carta evidenziandone l’uso nell’editoria  favorendone la collocazione commerciale. Al tempo stesso rimarcherà la necessità di  mantenere  aperto il dibattito sulle  prospettive di tutela e sulle iniziative possibili per la salvaguardia del patrimonio protoindustriale amalfitano famoso nel  mondo.

* Tavola Rotonda sul tema La programmazione dell’intervento conservativo pubblico e privato per la salvaguardia del patrimonio storico-artistico della Costa d’Amalfi.
Amalfi, Arsenale della Repubblica, 21 aprile 2012, ore 18.00, con interventi di
Maria RUSSO, docente di Restauro Architettonico della Seconda Università di Napoli;
Lina SABINO, ispettrice di zona della Soprintendenza B.S.A.E. di Salerno e Avellino;
Tudor DINCÁ, restauratore;
Pasquale NATELLA, storico, il quale  illustrerà il recente restauro della ‘Tabula de Amalpha’ - Codice Foscarini (sec. XVI).
Presiederà e coordinerà i lavori Giuseppe FIENGO, professore emerito della Seconda Università di Napoli, cittadino onorario di Amalfi.
 
Lunedì 16 e giovedì 19 aprile, per tutti i visitatori, l’ingresso al Museo della Bussola e del Ducato Marinaro di Amalfi  sarà gratuito.
Venerdì 20 e sabato 21 aprile saranno organizzate visite guidate da esperti di storia e arte locale (comprese nel costo del biglietto d’ingresso, € 2,00).

giovedì 29 marzo 2012

“IL GRILLO E LA COCCINELLA A.GE.C.”, LUNEDI' 2 APRILE GIORNATA-EVENTO A CAVA DE' TIRRENI


In occasione della V Giornata Mondiale dell’Autismo, lunedì 2 aprile, a Cava de’ Tirreni, è in programma una giornata-evento dedicata alla neonata Associazione O.N.L.U.S. “Il Grillo e la Coccinella A.GE.C.”, che persegue finalità di solidarietà sociale a favore delle persone affette da autismo. Alle ore 10.00, conferenza stampa di presentazione nella Sala Consiliare del Palazzo di Città metelliano. Alle ore 19.00, S. Messa nella Chiesa di Sant’Alfonso, con la partecipazione diretta dei bambini dell’Associazione. Alle ore 20.00, Fiaccolata celebrativa, che si concluderà davanti al Palazzo di Città.
L’Associazione, composta da genitori cavesi (A.GE.C.), promuove l’educazione specializzata, l’assistenza sanitaria e sociale, la rieducazione funzionale, la ricerca scientifica, la formazione degli operatori, la tutela dei diritti civili e la piena applicazione della Carta dei Diritti della persona con autismo (approvata dal Consiglio CEE nel maggio 1996) e delle Linee Guida per l’autismo.

Dopo gli indirizzi di saluto da parte del consigliere regionale Giovanni Baldi, interverranno alla conferenza stampa: Marco Galdi, sindaco di Cava de’ Tirreni; Vincenzo Lamberti, assessore alle Politiche Sociali; Sara Caropreso, Sub Commissario sanitario ASL-Salerno; Grazia Gentile, direttrice del Distretto Sanitario n. 63 Cava-Costa d’Amalfi; Walter Di Munzio, direttore del  Salute Mentale dell’ASL-Salerno; Domenica Senatore, responsabile Neuropsichiatria Infantile della U.O. Salute Mentale di Cava; Maria Luisa De Nigris, referente dell’Ufficio Integrazione Scolastica Alunni con disabilità della U.S.R. Campania - Ufficio XV Salerno; Renata Zanella, direttrice operativa de “La Nostra Famiglia”; Carmine D’Alessio, amministratore di MTN Company; Giovanni Vaglia, presidente de “Il Grillo e la Coccinella A.GE.C.”.

Il secondo appuntamento è fissato alle ore 19.00 presso la Chiesa di Sant’Alfonso, sita in via Filangieri, per la S. Messa celebrata da don Gioacchino Lanzillo, che vedrà la diretta partecipazione dei bambini de “Il Grillo e la Coccinella A.GE.C.”.
L’intensa giornata si chiuderà alle ore 20.00 con la fiaccolata celebrativa della V Giornata Mondiale dell’Autismo, fortemente voluta ed istituita dall’ONU nel 2008. Con partenza dalla Chiesa di Sant’Alfonso, la fiaccolata attraverserà via Filangieri e Viale Crispi, per concludersi simbolicamente dinanzi al Palazzo di Città metelliano. L’iniziativa sarà impreziosita dalla partecipazione degli “Sbandieratori Cavensi”.



mercoledì 28 marzo 2012

AGEROLA, UN PERCORSO VERSO "RIFIUTI ZERO" ENTRO IL 2020


Il giorno 28 marzo, nella sala riunioni del municipio di Agerola, si è svolto il primo Osservatorio verso Rifiuti Zero 2020, con la presenza del teorico della strategia “Rifiuti Zero”, il professore Paul Connett.
Tantissime sono le città del mondo che hanno pianificato un percorso verso rifiuti zero alla data 2020, attraverso la definizione di atti deliberativi e di concreti strumenti operativi volti a scoraggiare l’incremento dei rifiuti tramite iniziative di generalizzata estensione della raccolta differenziata e di incentivazione della “responsabilità estesa dei produttori”.  
L’Amministrazione comunale di Agerola - informa un comunicato stampa -, dopo aver deliberato l’approvazione dell’atto programmatico “Rifiuti Zero entro il 2020”, celebrato in occasione di una conferenza sulla materia in oggetto, che ha visto la partecipazione del professore americano Paul Connett, conferma la sua natura ambientalista e la sua spiccata sensibilità verso la questione rifiuti spingendosi oltre fino alla convocazione di quello che risulta essere il primo “Osservatorio verso rifiuti zero 2020”, che si è svolto nel palazzo comunale, con la prestigiosa presenza dello stesso Connett.
La tavola rotonda si è aperta con l’analisi attuale della situazione rifiuti in Campania. Si è passati, quindi, a considerazioni specifiche su un’attenta politica di gestione locale dei rifiuti che punti alla loro prevenzione, al riuso, al massimo recupero di beni e materiali. Una politica ambientalista che si pone l'obiettivo di rendere operativo un piano per la prevenzione e la riduzione delle quantità di rifiuti prodotti dalle utenze domestiche e non.
Compito dell’Osservatorio è quello di monitorare in continuo il percorso verso la realizzazione di “Rifiuti Zero” entro il 2020, indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso verificabile, partecipato e costantemente in grado di aggiornarsi anche alla luce dell’evolversi del quadro nazionale ed internazionale.

'O RRAÙ CA ME PIACE A ME. LA VERA RICETTA DEL RAGÙ NAPOLETANO, CON L'AIUTO DI UN GRANDE MAESTRO: EDUARDO DE FILIPPO




Il ragù, 'o rraù, quello vero, come lo si faceva una volta, è il simbolo  di tutta la tradizione gastronomica partenopea. Ma se n'è  persa la memoria, sia perché la sua elaborazione richiede passione, tempo e pazienza, mentre oggi non si ama star molto in cucina, ed è cambiato il modo stesso di approcciarsi ai fornelli, sia perché la pietanza non è per stomaci delicati. Una cosa è certa: il ragù non ha niente a che vedere con un sia pur buon sugo con la carne. Basta leggere questa poesia del grande Eduardo de Filippo per rendersene conto:

'O rraù ca me piace a me
m' 'o ffaceva sulo mammà.
A che m'aggio spusato a te,
ne parlammo pe' ne parlà.
io nun songo difficultuso;
ma luvàmmel' 'a miezo st'uso

Sì,va buono:cumme vuò tu.
Mò ce avéssem' appiccecà?
Tu che dice? Chest' 'è rraù?
E io m' 'o  mmagno pe m' 'o mangià...
M' ' a faje dicere na parola?...
Chesta è carne c' ' a pummarola.


Innanzitutto, va preparato in un tegame di terracotta. Quindi, niente acciaio inox, alluminio, pirofile. 
Vediamo gli ingredienti. Carne bovina:  lacerto, che dev'essere rigorosamente di annecchia (cioè una vitella d'età non superiore a un anno). Cipolla. Strutto. Conserva di pomodoro. Pomodori San Marzano. Sale q.b. Condimento base, dunque, la sugna (con tutto il rispetto per l’olio extravergine d’oliva). Vi si pone a soffriggere la cipolla tagliata a fettine insieme col pezzo di carne. Una volta che la carne si è ben rosolata in tutti i lati (a proposito: il mestolo deve essere la classica "cucchiarella" di legno) si spruzza del vino bianco secco, lasciandolo poi evaporare. A questo punto si aggiunge la conserva di pomodoro (ci vorrebbe quella che si faceva in casa: ma va bene il concentrato di pomodoro, purché italiano) e, dopo un po’, il pomodoro San Marzano passato al setaccio. Per la cottura la fiamma va ridotta al minimo. Si dice che il ragù deve "pippiare", cioè la bollitura dev’essere a sbuffi radi come quelli di un vecchio pigro fumatore di pipa. Ecco perché un tempo le massaie – di solito le nonne – si alzavano di buon’ora per dedicarsi a questo rito festivo. Il ragù dev’essere continuamente rimestato, data la estrema facilità di "attaccare" al fondo del tegame. La cottura ideale richiederebbe l’uso delle vecchie care "fornacelle" a carboni di legna. In genere la preparazione  richiede ore e ore e si può ritenere completata quando il ragù ha assunto una buona corposità – il mestolo deve incontrare una certa resistenza nel girare – ed un colore rosso bruno. 

C'è un lavoro teatrale di Eduardo de Filippo - "Sabato, domenica e lunedì" - che ne descrive, ancora meglio di come abbia fatto io, il procedimento.
Passo, perciò, la parola a donna Rosa, la protagonista della commedia. E' il momento in cui sta legando il girello - un grosso pezzo d'annecchia -, che dovrà allietare la mensa domenicale dell'indomanì. Intanto, Virginia, la cameriera,  affetta cipolle; ne ha già fatto un bel mucchio, ma ne deve affettare ancora. La poverina ogni tanto si asciuga le lacrime  con il dorso della mano o con l'avambraccio, ma continua stoicamente il suo lavoro.

ROSA Hai fatto?
VIRGINIA (piagnucolando) Devo affettare queste altre due.
ROSA E taglia, taglia... fai presto.VIRGINIA Signo', ma io credo che tutta questa cipolla abbasta
ROSA Adesso mi vuoi insegnare come si fa il ragù? Più ce ne metti di cipolla più aromatico e sostanzioso viene il sugo. Tutto il segreto sta nel farla soffriggere a fuoco lento. Quando soffrigge lentamente, la cipolla si consuma fino a creare intorno al pezzo di carne una specie di crosta nera; via via che ci si versa sopra il quantitativo necessario di vino bianco, la crosta si scioglie e si ottiene così quella sostanza dorata e caramellosa che si amalgama con la conserva di pomodoro e si ottiene quella salsa densa e compatta che diventa di un colore palissandro scuro quando il vero ragù è riuscito alla perfezione.
VIRGINIA Ma ci vuole troppo tempo. A casa mia facciamo soffriggere un poco di cipolla, poi ci mettiamo dentro pomodoro e carne e cuoce tutto assieme.
ROSA E viene carne bollita col pomodoro e la cipolla. La buonanima di mia madre diceva che per fare il ragù ci voleva la pazienza di Giobbe. Il sabato sera si metteva in cucina con la cucchiaia in mano, e non si muoveva da vicino alla casseruola nemmeno se l'uccidevano. Lei usava o il tiano di terracotta o la casseruola di rame. L'alluminio non esìsteva proprio. Quando il sugo si era ristretto come diceva lei, toglieva dalla casseruola il pezzo dì carne di annecchia e lo metteva in una sperlunga come si mette un neonato nella connola, poi situava la cucchiaia di legno sulla casseruola, in modo che il coperchio rimaneva un poco sollevato, e allora se ne andava a letto, quando il sugo aveva peppiato per quattro o cinque ore. Ma il ragù della signora Piscopo andava per nominata.
VIRGINIA (compiacente) Certo, quando uno ci tiene passione.
ROSA E quello papà, se non trovava il ragù confessato e comunicato faceva rivoltare la casa.

E' questa la ricetta del ragù napoletano. Non ce ne sono altre.