Sessantotto anni fa, nella notte tra il 2 e il 3 marzo
1944, oltre seicento passeggeri del treno 8017, diretto da Napoli a Potenza, morirono asfissiati dai gas tossici all'interno della galleria delle Armi, nel territorio di Balvano, dove il convoglio era rimasto bloccato. Sei erano agerolesi: madri, padri di famiglia, giovani diretti in Basilicata nel tentativo di reperire beni di prima necessità. Il nostro paese era, allora, in una condizione drammatica per la scarsità di alimenti e per la mancanza delle cose più banali della vita quotidiana.
L’amministrazione comunale di Agerola, nell'intento di tener vivo il ricordo di quell'evento così doloroso (si tratta del più grave incidente ferroviario, per numero di vittime, della storia d'Italia), ha preso l'iniziativa di una commemorazione, che si svolgerà d'intesa con la municipalità di Balvano.
Sabato 3 marzo, alle ore 10.30, una delegazione del comune di Agerola, accompagnata da parenti e amici di
chi in quella tragedia perse la vita, si porterà sul luogo del disastro,
dove incontrerà il sindaco di Balvano e le altre autorità di quel territorio. Il programma prevede la celebrazione di una messa di suffragio e la visita al cimitero.
Domenica 4 marzo, ad Agerola, alle ore 16.00, si procederà allo scoprimento di una targa presso l’area verde, posta all’imbocco di via Gen. Narsete, denominata “Largo Vittime di
Balvano”. Poi, alle ore 17.00, nella Casa della Corte, in piazza Unità
d’Italia, Gianluca Barneschi, autore del libro “Balvano 1944. I
segreti di un disastro ferroviario ignorato”, Galdino Acampora, superstite della tragedia, e i sindaci dei due comuni, Luca Mascolo e Costantino Di Carlo, ripercorreranno
la storia di quella maledetta notte nell’incontro dal titolo “Balvano 1944. La
tragedia del treno 8017”.
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