mercoledì 29 febbraio 2012

A TRECENTO ANNI DALLA NASCITA E' SEMPRE VIVO, A CONCA DEI MARINI, IL RICORDO DI DON GAETANO AMODIO


Ho partecipato, ieri pomeriggio, alla commemorazione di don Gaetano Amodio nel trecentesimo anniversario della nascita, svoltasi nella chiesa di san Pancrazio a Conca dei Marini. Ringrazio Cosimo Andretta, promotore dell’iniziativa, per l’invito, e il sindaco, Gaetano Frate, per l’affettuosa accoglienza. Mancavo lì da tantissimi anni. Forse da quando, il 7 agosto 1967, fui ospite del poeta Alfonso Gatto, che aveva preso in fitto una casa della parrocchia, circondata dagli ulivi, con le finestre spalancate su un orizzonte infinito.
E’ stata una bella e toccante cerimonia. Ho avuto la prova della profonda devozione che ancora lega la gente di Conca a quel “santo” sacerdote. Santo non per decisione delle autorità ecclesiastiche (che non hanno mai aperto un processo per canonizzarlo. E sarebbe ora che questo avvenisse!), ma per volontà di popolo, che lo venera come “protettore dei naviganti”. Non c’è abitazione, a Conca, dove non sia esposta la sua immagine. Mi viene proprio da pensare che,  in questo caso, “vox populi” corrisponde a “vox Dei”. Altrimenti, come si fa a spiegare i tanti “miracoli” documentati  dalle cronache del tempo e dagli ex voto che ieri erano posti uno accanto all’altro proprio davanti alla cappella nella quale egli è sepolto?
La cappella nella quale è sepolto don Gaetano Amodio
Il ricordo di don Gaetano è stato affidato a Cosimo Andretta, al sindaco Gaetano Frate, allo storico Giuseppe Gargano,  a me e, poi, nell’omelia, a don Angelo Mansi, delegato dall'arcivescovo mons. Orazio Soricelli. Dai vari interventi è venuto fuori il ritratto di un uomo gentile, buono, caritatevole; di un sacerdote caratterizzato da integrità dei costumi, profondità di dottrina, zelo instancabile; di un cultore di storia patria dotto e appassionato.
E’ seguita una concelebrazione eucaristica che, con don Angelo Mansi, ha visto all’altare  don Danilo Mansi, rettore della parrocchia di Conca dopo la scomparsa di don Antonio Acampora; don Andrea Apicella, parroco di Pogerola; don Giuseppe Milo.
Poi, davanti all’urna che conserva i resti mortali di don Gaetano, è stata deposta una corona a forma di àncora.

QUELLA TRAGEDIA DI SESSANTOTTO ANNI FA. AGEROLA RICORDA LE VITTIME DEL DISASTRO FERROVIARIO DI BALVANO

Sessantotto anni fa, nella notte tra il 2 e il 3 marzo 1944, oltre seicento passeggeri del treno 8017, diretto da Napoli a Potenza, morirono asfissiati dai gas tossici  all'interno della galleria delle Armi, nel territorio di Balvano, dove il convoglio era rimasto bloccato. Sei erano agerolesi:  madri, padri di famiglia, giovani diretti in Basilicata nel tentativo di reperire beni di prima necessità. Il nostro paese era, allora, in una condizione drammatica per la scarsità di alimenti e per la mancanza delle cose più banali della vita quotidiana.
L’amministrazione comunale di Agerola,  nell'intento di tener vivo il ricordo di quell'evento così doloroso (si tratta del più grave incidente ferroviario, per numero di vittime, della storia d'Italia), ha preso l'iniziativa di una commemorazione, che si svolgerà d'intesa con la municipalità di Balvano. 
Sabato 3 marzo, alle ore 10.30, una delegazione del comune di Agerola,  accompagnata da parenti e amici di chi in quella tragedia perse la vita, si porterà sul luogo del disastro, dove incontrerà il sindaco di Balvano e le altre autorità di quel territorio. Il programma prevede la celebrazione di una messa di suffragio e la visita al cimitero.
Domenica 4 marzo, ad Agerola, alle ore 16.00, si procederà allo scoprimento di una targa  presso l’area verde, posta all’imbocco di via Gen. Narsete, denominata “Largo Vittime di Balvano”. Poi, alle ore 17.00, nella Casa della Corte, in piazza Unità d’Italia,  Gianluca Barneschi, autore del libro “Balvano 1944. I segreti di un disastro ferroviario ignorato”, Galdino Acampora, superstite della tragedia, e i sindaci dei due comuni, Luca Mascolo e Costantino Di Carlo, ripercorreranno la storia di quella maledetta notte nell’incontro dal titolo “Balvano 1944. La tragedia del treno 8017”.

lunedì 27 febbraio 2012

UNO SPORTELLO DELL’ASSOCIAZIONE “FRIDA” ALL’INTERNO DEL DISTRETTO SANITARIO N. 63 (CAVA-COSTA D’AMALFI)



Martedì 27 febbraio, alle ore 9.30, presso il Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, si svolgerà la conferenza stampa dell’Associazione “Frida contro la violenza di genere” per l’annuncio dell’apertura, all’interno del Distretto Sanitario n. 63 Cava-Costa d’Amalfi, di nuovi spazi finalizzati allo svolgimento di attività di volontariato.
Intensificare la campagna di sensibilizzazione contro la violenza verso donne e bambini, educare alla non violenza e porsi come punto d’ascolto per sostenere chiunque viva una condizione di disagio o subisca discriminazioni di genere: queste le finalità del nuovo sportello assegnato all’Associazione presieduta da Alfonsina De Filippis, che andrà ad aggiungersi alla già operativa sede di  via Troisi, n. 17, a Cava de’ Tirreni.
Interverranno alla conferenza stampa:
- Marco Galdi, sindaco di Cava de’ Tirreni;
- Giovanni Baldi, consigliere regionale e presidente della Commissione regionale Attività Produttive e Turismo;
- Maurizio Bortoletti, commissario straordinario ASL Salerno;
- Mariarosaria Caropreso, sub commissario sanitario ASL Salerno;
- Maria Annunziata, sub commissario amministrativo ASL Salerno;
- Maria Grazia Gentile, direttore responsabile Distretto Sanitario n. 63 Cava-Costa d’Amalfi;
- Alfonsina De Filippis, presidente Associazione “Frida contro la violenza di genere” di Cava de’ Tirreni.

sabato 25 febbraio 2012

AL PUNTO EINAUDI DI SALERNO, PRESENTAZIONE DE "LE STANZE DEL MINOTAURO", IL LIBRO DI MASSIMO BIGNARDI SU PICASSO

“Le stanze del minotauro”, il volume di Massimo Bignardi, edito da Liguori, dedicato a Pablo Picasso,  sarà presentato venerdì 2 marzo alle ore 19.00 al Punto Einaudi di Salerno, nell’ambito della rassegna “Primavera Einaudi 2012” della quale ho già avuto modo di scrivere in questo mio spazio.
I quattro saggi di Bignardi, che compongono il libro,  circoscrivono un preciso e centrale tema dell’esperienza picassiana e tracciano, dagli anni Dieci ai Sessanta, un perimetro nel quale ad intermittenze si accende e si sviluppa, in senso di  dichiarata attualità, il rapporto fra Picasso e l’ideale moderno di ‘classico’. È un’analisi critica che sonda aspetti inediti e attraversa le brevi stagioni segnate sia dal recupero di una lingua figurativa, di un aggiornato ‘classicismo’ proprio delle esperienze condotte negli anni Dieci e Venti, sia dal lessico del mito mediterraneo che cifra le opere realizzate ad Antibes nell’immediato secondo dopoguerra, seguendo un racconto che si muove nel labirinto di una complessa personalità. 
Ne parleranno, con l’autore, Barbara Cangiano (giornalista), Eliana Petrizzi (artista) e Marco Alfano (storico dell’arte): un confronto che propone più angoli di lettura, molteplici punti dai quali guardare la grandezza di un’esperienza che sobilla ancora l’attualità. Ho sentito la necessità – scrive Bignardi nella chiusa dell’introduzione – di raccogliere e dare forma organica a 'scritture' che hanno avuto origine e tempi diversi, unite però da un fil rouge che continua a insinuarsi nei miei progetti. Le Stanze del Minotauro conserva il carattere iniziale di una raccolta di brevi scritture che nascono come appunti, riflessioni intorno a temi che in questi anni, e ancora oggi, sono parte di quegli interrogativi che sollecitano il mio interesse per le esperienze creative del nostro presente.”

Massimo Bignardi, apprezzato storico e critico d’arte contemporanea, professore associato di Storia dell’arte contemporanea e direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Storico -Artistici dell’Università degli Studi di Siena, ha curato l’ordinamento di mostre significative. Tra queste, “The Modernty of Lyrism” (Stoccolma, Joensuu, 1991); “Arie mediterranee” (Stoccolma, 1998); “Miró, l’alchimista del segno” (Como, 200); “Pablo Picasso. I luoghi e i riti del mito” (Salerno, 2004; “Picasso. La seduzione del classico” (Como, 2005); “Segni del Novecento. Disegni italiani dal secondo futurismo agli anni Novanta” (San Severo, 2010). Tra le sue pubblicazioni ricordo:  Futurvesuvio 1910-1924 (1992); Lo sguardo trasverso. Figure e temi dell’arte del XX secolo (2000); La pittura contemporanea in Italia Meridionale 1945-1990 (2003); Carte d’imbarco. Il viaggio in Italia nelle rotte della contemporaneità (2010).

venerdì 24 febbraio 2012

CONCA DEI MARINI RICORDA DON GAETANO AMODIO A TRECENTO ANNI DALLA NASCITA

Conca dei Marini, chiesa di san Pancrazio martire
Il terzo centenario della nascita di don Gaetano Amodio (del quale già mi sono occupato: ved. post),   venerato come “santo” e come “protettore dei naviganti”, sarà ricordato a Conca dei Marini, dove egli svolse il suo ministero per dodici anni (dal 1760 al 1772), il 28 febbraio prossimo, nella chiesa di san Pancrazio martire.
Il programma prevede, alle ore 17, una rievocazione del personaggio, che fu non soltanto un sacerdote dotato di grande carisma, ma anche un profondo cultore della storia del territorio amalfitano. Seguirà, alle ore 18.30, una solenne concelebrazione eucaristica.

ANTONELLA GRASSIA SCEGLIE TRAMONTI COME LOCATION PER IL FILM SU BARTOLO LONGO

Sarà girato in buona parte a Tramonti – tra marzo e giugno - il film sulla vita di Bartolo Longo, diretto da Antonella Grassia. La giovane regista  – figlia del compianto cineasta napoletano Ninì Grassia  -  verrà domani, 25 febbraio, e dopodomani  per visionare i luoghi delle riprese e per completare il cast con provini per attori, figuranti  e comparse. Il Forum dei giovani di Tramonti ha dato la propria disponibilità a collaborare nella gestione del gran numero di persone che si sottoporranno alla selezione, in programma domenica 26, dalle ore 10.00, presso l’anfiteatro dell’Istituto Comprensivo Giovanni Pascoli.  Antonella Grassia sarà accompagnata dal medico di Maiori Raffaele (Lello) Vitagliano - ex alunno delle Opere Sociali realizzate dal Beato Bartolo Longo -,  uno degli artefici del progetto. Ricordo che ne parlava da tempo, da quando ebbe i primi contatti con Ninì Grassia e con la Prelatura apostolica del santuario di Pompei.
Bartolo Longo - beatificato da Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980 -  nacque a Latiano il 10 febbraio 1841 e morì a Pompei il 5 ottobre 1926. Studiò a Napoli, dove conseguì la laurea in giurisprudenza. Fu anticlericale e satanista fino a quando  un suo amico, il professore Vincenzo Pepe, non lo indirizzò da un dotto e santo domenicano, Padre Radente, artefice della sua conversione. Da quel momento divenne propagatore infaticabile della devozione al santo Rosario. Una fede, la sua, che lo portò a realizzare il grandioso santuario, dedicato alla Madonna, meta di continui pellegrinaggi,  e numerose opere di carità a favore dell’infanzia (orfanotrofio femminile, istituto per i figli dei carcerati, ecc.).
La notizia che Tramonti si avvia a trasformarsi in set cinematografico suscita curiosità e entusiasmo nella popolazione.  Va dato atto all’amministrazione comunale, in particolare al sindaco Antonio Giordano e all’assessore alle Politiche giovanili Vincenzo Savino, di aver subito aderito all’iniziativa, con felice intuizione, nella prospettiva di una sempre maggiore valorizzazione turistica del territorio comunale e del suo ricco patrimonio culturale e naturale.

giovedì 23 febbraio 2012

IL PROGRAMMA DI "PRIMAVERA EINAUDI 2012" A SALERNO


Segnalo i prossimi appuntamenti di “Primavera Einaudi 2012”, la rassegna di libri che ha preso il via a Salerno l’11 febbraio scorso con la presentazione dell’ultimo lavoro di Maurizio De Giovanni, “Per mano mia”.
* Domani, venerdì 24 febbraio, alle ore 19.00, presso il Punto Einaudi, sito in corso Vittorio Emanuele-piazzetta Barracano: “Lettera di dimissioni” di Valeria Parrella. Ne tratteranno, con l’autrice, le giornaliste Erminia Pellecchia e Gilda Ricci. Modera Letizia Vicedomini.
* Sabato 25 febbraio, alle ore 19.00 (Punto Einaudi):  “Lo stile del cuore” di Teobaldo Fortunato e Roberto Pierucci. Interverranno Maria Letizia Tartaglini, editore della Lotus Publishing, e Massimo Bignardi, docente di Storia dell’Arte contemporanea all’Università di Siena.
* Venerdì 2 marzo, alle ore 19.00, (Punto Einaudi): “Le stanze del Minotauro” di Massimo Bignardi. Interverranno, con l’autore: Marco Alfano, storico dell’arte, dell’Università di Siena; Barbara Cangiano, giornalista de La Città; e la giovane artista Eliana Petrizzi.
* Giovedì 15 marzo, alle ore 19.00 (Punto Einaudi): “La sfuriata di Bet” di Christian Fruscella.
* Sabato 17 marzo, alle ore 19.00, presso il Teatro Verdi:  “Sono contrario alle emozioni” di Diego De Silva, che nell’occasione sarà accompagnato dal “collega” Vincenzo Siniscalchi.
* Mercoledì 21 marzo, alle ore 19.00 (Punto Einaudi), e poi giovedì 22 marzo, alle ore 19.00 (Municipio di Salerno): “Da dove viene il vento” di Mariolina Venezia.
* Sabato 24 marzo, alle ore 19.00 (Punto Einaudi): “Voci dal lager” di Mario Avagliano.
* Venerdì 30 marzo, alle ore 19.00 (Punto Einaudi): “Momenti Rock”, appuntamento musicale che vedrà le storie “maledette” del rock suonate dai Klag e raccontate dalla voce di Letizia Vicidomini.
 Ad inaugurare il mese di aprile saranno “Il non-so-che e il quasi niente” e “Da qualche parte nell’incompiuto” di Vladimir Jankélévitch, che verranno illustrati martedì 3 da Enrica Lisciani Petrini alle ore 18.00 al Punto Einaudi.
“Controvento” di Antonello Caporale e “Giù al sud” di Pino Aprile saranno, invece, i protagonisti del “Duetto sul Sud”, che avrà luogo sabato 14 aprile, alle ore 17.30 (Punto Einaudi), e domenica 15 aprile, alle ore 11.00, presso l’Auditorium MIdA 01 di Pertosa (Sa). A condurre sarà lo scrittore Isaia Sales.
 Venerdì 27 aprile,  il Salone dei Marmi di Palazzo di Città di Salerno), alle ore 19.00, ospiterà “La guerra delle donne” di Michela Ponzani.
A chiudere il mese di aprile sarà “Senza fare di necessità virtù”, di Rosario Bentivegna, Presidente onorario ANPI Roma, Stella d’Oro Garibaldina, nonché Medaglia d’argento al valor militare, in programma alle ore 19.00 di sabato 28 (Punto Einaudi) . La serata, che vedrà l’intervento di Aldo Pavia, già Presidente dell’ANED, sarà inoltre impreziosita dai saluti di Luigi Giannattasio, Presidente della sezione ANPI di Salerno, e di Maria Teresa Fulco, Presidente dell’Associazione “Progetto Memorie”.
Tutti gli appuntamenti in agenda a maggio avranno luogo presso il Punto Einaudi, eccezion fatta per la presentazione de “Il partigiano Montezemolo” di Mario Avagliano, in programma sabato 19 alle ore 19.00 presso il Comune di Salerno. Il primo incontro del mese si terrà sabato 5, alle ore 19.00, con “Un uomo giusto” di Elena Stancanelli. Lunedì 21, sempre alle ore 19.00, toccherà invece a Domenico Starnone con “Autobiografia erotica di Aristide Gambìa”.
Sabato 26 maggio, con appuntamento fissato sempre alle ore 19.00, sarà la volta di Anilda Ibrahimi con “Non c’è dolcezza”. Gran finale con la presentazione di “Il metodo del coccodrillo” di Maurizio De Giovanni, in calendario alle ore 18.30 di giovedì 31 maggio.
Il programma di "Primavera Einaudi 2012" è è stato illustrato nel corso di una manifestazione svoltasi a palazzo di città, con l'intervento  del sindaco Vincenzo De Luca, dell’assessore alla Cultura Ermanno Guerra, di Claudio Bartiromo della Direzione Campania Einaudi, e di Luca Badiali, presidente in pectore dell’Associazione “Koinè”. Tra i presenti anche gli autori Diego De Silva e Massimo Bignardi, Luigi Giannattasio, presidente della sezione ANPI di Salerno, e Maria Teresa Fulco, presidente dell’Associazione “Progetto Memorie”.

"La rassegna rappresenterà senza dubbio l’occasione per cogliere la giusta dimensione civica e per ritrovare il senso della storia – ha affermato il sindaco Vincenzo De Luca .- Il futuro di Salerno passa soprattutto per la crescita intellettuale e culturale che l’iniziativa 'Primavera Einaudi 2012' saprà sicuramente dare alla nostra città. Gli incontri ravvicinati con autori e scrittori, poi, ci aiuteranno a raggiungere quel livello di internazionalità che tanto auspichiamo. Anzi, a me piacerebbe che questa kermesse letteraria diventasse un momento permanente per la vita di Salerno".
Un momento della manifestazione svoltasi a Palazzo di Città
"Questo è per noi un anno particolare: l’anniversario dei cento anni di Giulio Einaudi – ha dichiarato Claudio Bartiromo. - Desideriamo ripercorrerlo partendo dalla “viva voce dei nostri autori”, dalla provocazione delle idee, dalla concretezza dei testi. Crediamo sia questo il modo migliore per attestare una continuità di metodo nella consapevolezza attiva di una eredità importante, che come sempre richiede, nella necessaria autonomia, una rigorosa capacità di innovazione".
 "È una vera soddisfazione – ha continuato l’assessore Ermanno Guerra - presentare il programma che la Casa Editrice Einaudi ha predisposto per celebrare il suo importante anniversario. Salerno nei prossimi mesi ospiterà autori, intellettuali e protagonisti della vita civile del Paese in profonda coerenza con la mission che ha sempre ispirato questa benemerita azienda culturale. La Einaudi è rimasta sempre fedele alla sua ispirazione fondativa, fornendo un prezioso contributo alla crescita culturale, scientifica, artistica e sociale nelle diverse epoche della sua storia. Il Punto Einaudi di Salerno è ormai un riferimento fondamentale per il confronto delle idee e la divulgazione di quei fermenti positivi che rendono la nostra comunità ammirata in tutta Italia e non solo".
 "Sostenere l’iniziativa di Einaudi, una delle case editrici più prestigiose del nostro Paese, in occasione delle celebrazioni del suo centenario - ha concluso il presidente dell'associazione nop profit Luca Badiali, che ha portato anche i saluti di Maurizio De Giovanni -, è per “Koinè” motivo di orgoglio e di grande soddisfazione. Partecipiamo con entusiasmo ad un progetto culturale che offrirà al nostro territorio preziose occasioni di incontro, condivisione e riflessione comune".
 

mercoledì 22 febbraio 2012

IL RITO DELLE CENERI ALL'INIZIO DELLA QUARESIMA


Sono stato, questa mattina, in chiesa per il tradizionale rito delle ceneri. Dopo il Vangelo, mi sono avvicinato al sacerdote, con tante altre persone, per farmi spargere il pizzico di cenere sulla testa. Tra le due formule - "Ricordati che sei polvere e in polvere ritornerai" e "Convertiti e credi al Vangelo" -, il celebrante  scelto la seconda. Avrei preferito quell’altra, che sottolinea, senza fronzoli, nel momento in cui dovrebbe cominciare un percorso penitenziale  di preparazione alla Pasqua, il concetto della caducità della  condizione umana. Concetto espresso in maniera chiara da Abramo quando, rivolgendosi a Dio, dice: "Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere..." (Gen 18,27).
Il pensiero della precarietà dell'esistenza terrena mi accompagna  nel  cammino quotidiano. Senza traumi, nell'attesa serena  che il destino - nascosto nelle mani di Dio - si compia. Convinto - come ho avuto modo di scrivere - che "in fondo / è un cerchio la vita / si apre si chiude / a volte neppure si chiude /  e rapida cala la notte".    

 

martedì 21 febbraio 2012

TAVOLA ROTONDA SULLA LETTERATURA PER L'INFANZIA AL BRITISH COUNCIL DI NAPOLI

Sabato, 25 febbraio, alle ore 17.30, presso la sede del British Council di Napoli (in via Morghen n. 31), è in programma una Tavola rotonda sulla Letteratura inglese per l'infanzia e la gioventù. Introdurrà i lavori il professore emerito Peter Hunt dell'università di Newcastle/Cardiff, studioso di fama internazionale, che si soffermerà - parlando in inglese - sulle peculiarità di questa letteratura dalla tradizione ricchissima, che ha prodotto classici come Alice, Peter Pan, Mary Poppins, Le cronache di Narnia, Il Signore degli anelli, fino alla saga di Harry Potter.
Saranno presentati due volumi pubblicati nel 2011: Dall'ABC a Harry Potter. Storia della letteratura inglese per l'infanzia e la gioventù (a cura di Laura Tosi e Alessandra Petrina) e Brave New Worlds. Old and New Classics of Children's Literatures (a cura di Elena Paruolo).
Seguirà un dibattito (in lingua italiana) con la partecipazione un gruppo di cinque studiose italiane di letteratura inglese: Angioletta Mosca Bonsignore, dell'università di Torino; Francesca Orestano, dell'università di Milano; Elena Paruolo, dell'università di Salerno; Alessandra Petrina, dell'università di Padova; Laura Tosi, dell'università di Venezia, specialiste della materia. Coordinerà la discussione la giornalista Erminia Pellecchia.

IL FANTOCCIO DELLA QUARESIMA

(da: facebook, Costa del Cilento)
Ricordo bene che, finito il Carnevale, si vedeva - appesa a balconi, finestre o porte - una pupata (cioè una bambola: me n'è rimasta impressa nella mente una, in via Pietro Capuano, ad Amalfi), con le sembianze di una vecchia, pacchianamente vestita di nero (in segno di lutto, evidentemente, per la morte di Carnevale), raffigurazione della Quaresima appena iniziata. Nelle mani stringeva lana e fuso:  simbolo dello scorrere della vita fino alla morte.  Da sotto l’ampia gonna  le fuoriuscivano sette lunghe penne di gallina, conficcate in una patata, fissata tra le gambe. Penne da sfilare una per settimana, fino a Pasqua: l’ultima, il sabato santo quando si svolgeva in chiesa il rito della "Gloria" e, sull’altare, veniva scoperta la statua del Cristo trionfante, nascosta da un sipario, e si scioglievano le campane, rimaste mute e legate nei giorni della Passione, facendole suonare a festa. A quel punto si distruggeva anche il fantoccio, con lo scoppio di un piccolo petardo nascosto nell'imbottitura.

Leggo su facebook-Costa del Cilento, che  toccava al più piccolo della famiglia strappare una di quelle penne, perché "il bambino rappresenta la vita che sboccia ed il suo è un vero e proprio rito propiziatorio: strappando le penne annullava i giorni di penitenza nell'attesa della rigenerazione".

Ho sempre pensato che l’usanza, ormai perduta, servisse per stabilire il tempo della quaresima, che dura sette settimane e complessivamente quarantasei giorni, dal mercoledì delle ceneri al sabato santo (nei quaranta giorni prescritti per il digiuno e l’astinenza non sono comprese le domeniche). Un modo per sottolineare che il tempo delle gozzoviglie, culminato nella lasagna (e tutto il resto...) del martedì grasso, era ormai scaduto.

Oggi queste limitazioni imposte dalla Chiesa (digiuno = un solo pasto al giorno; astinenza = niente consumo di carni) valgono solo per il mercoledì delle ceneri e per il venerdì santo.

Quanto al fantoccio della Quaresima,  in un testo di Gianni Gugliotta, cultore di tradizioni popolari e collaboratore di Roberto De Simone, trovo le seguenti spiegazioni. La patata, alla quale accennavo prima (ma potrebbe essere un limone o un’arancia), “ha un significato magico-sessuale. Che lo si associ spesso al sesso lo conferma il fatto che il primo tentativo di seduzione di cui si ha notizia avvenne per il tramite di una mela; che nel nostro dialetto con alcuni frutti si indicano anche gli organi sessuali femminili e maschili (fico, banana, ecc.); che anticamente in alcune feste si vendevano le limuncelle (grossi limoni) con le quali i ragazzi dichiaravano il loro amore ad una ragazza; che nelle cosiddette voci intonate dai venditori ambulanti ricorrono continue allusioni sessuali ed erotiche. Non va dimenticato poi – nota Gugliotta – che un frutto, solitamente un limone, è spesso impiegato per le fatture d’amore. In questi casi lo si trafigge con spilli e fili di ferro per affrettarne il deperimento e dunque per accrescere gradualmente le pene del cuore di chi s’intende colpire. E’ per questo che le sette penne conficcate nell’agrume del fantoccio sembrano anch’esse una fattura, un divieto, un’astinenza insomma tipica della Quaresima”.

Come si vede, nella nostra cultura il sacro si confonde facilmente col profano.

DALL'8 AL 10 MARZO, A SALERNO, LA NONA EDIZIONE DI "fareturismo"

Dall’8 al 10 marzo si svolgerà a Salerno, tra il complesso di Santa Sofia e il teatro Augusteo, la nona edizione di “fareturismo”, l’ormai abituale appuntamento annuale destinato a studenti, diplomati, laureati, docenti e operatori del settore, ideato e organizzato dalla Leader sas.
Questo il programma:
* Venerdì 9 marzo, ore 10-14 / 15-18, e sabato 10 marzo, ore 10-14: Colloqui di selezione con le aziende turistiche (al complesso di Santa Sofia)
 - Giovedì 8 e venerdì 9 marzo, ore 10-18, e sabato 10 marzo, ore 10-14: Colloqui di orientamento al lavoro con i Centri per l’impiego e la rete Eures (complesso di Santa Sofia)
 * Sabato 10 marzo, ore 9.30: Conferenza su “Formazione Scolastica, Universitaria e Professionale nel Turismo” (complesso di Santa Sofia)
 * Venerdì 9 e sabato 10 marzo: Laboratori enogastronomici sulla dieta mediterranea a cura dell’Istituto per i Servizi per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “Roberto Virtuoso” e della     Cooperativa Enogastronomica “Roberto Virtuoso” (scuole Barra)
 * Venerdì 9 marzo, ore 9.30-11.30: Presentazione dell’offerta formativa Corsi di laurea e Master (teatro Augusteo)
* Giovedì 8 e venerdì 9 marzo, ore 11.30-14: Presentazione delle figure professionali con i manager dell’industria turistica (Teatro Augusteo)
 * Giovedì  8 e venerdì 9 marzo, ore 10-18, e sabato 10 marzo, ore 10-14:  Salone espositivo - Istituzioni, enti, organizzazioni nazionali di categoria, asssociazioni professionali, università, scuole di master, agenzie per il lavoro, web di recruiting e orientamento alla formazione (complesso di santa Sofia)
Giovedì 8 marzo, ore 10-18: Selezioni equipe per i villaggi turistici con i Grandi Viaggi  (complesso di Santa Sofia)
* Giovedì 8 e venerdì 9 marzo, ore 10-18: Seminari di aggiornamento professionale  (complesso di Santa Sofia).
“fareturismo” si propone di offrire orientamento alla scelta universitaria e opportunità di lavoro, ma anche di contribuire allo sviluppo delle politiche turistiche.  Tenuto conto della difficile situazione economico-finanziaria che il paese attraversa,  mi sembra quanto opportuno accompagnare l’iniziativa con un forte “in bocca al lupo!