venerdì 27 gennaio 2012

GIORNO DELLA MEMORIA

Nel Mein Kampf c’è scritto:  "Unwertes Leben zu vernichten,
bedeutet kein schuldigwerden"[i],
"Das schwache muss weggeraeumt werden".[ii]

Scorrono sotto gli occhi le immagini -
Auschwitz, Belzec, Bergen-Belsen,
Buchenwald, Dachau, Treblinka, Mathausen-Gusen -.
No, non è fiction, è il filo della memoria
che si rannoda al passato e ci fa arrossire
dell’essere uomini, dell’essere sopravvissuti.

Perché nei lager c'era gente come noi -
donne, bambini, giovani, anziani, senza nome,
solo un numero infamante sul braccio -
gente innocente, indifesa, uccisa da fame, fatiche, violenze,
massacrata nei forni e nelle camere a gas.
Un obbrobrio il nazismo, vergogna del genere umano. 

 “Il lager è una gran macchina per reduci e bestie”,
ricorda Primo Levi.  Teniamolo a mente: “Noi bestie
non dobbiamo diventare; che anche in questo luogo
si può sopravvivere e perciò si deve voler sopravvivere,
per raccontare, per portare testimonianza;
e che per vivere è importante sforzarci di salvare
almeno lo scheletro, l’impalcatura, la forma della civiltà”.

Non lo dimentichi il mondo, né oggi né mai.







[i] Annientare una vita senza valore non comporta alcuna colpa
[ii] Il debole deve essere distrutto.

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